testimonianza

  • Elisa, attività con i minori a Romano di Lombardia (BG)

     

    Manenti ElisaHo saputo della possibilità di partecipare a questa esperienza di Leva Civica da una mia cara amica. La cosa divertente è che presto servizio presso un doposcuola che conosco molto bene perché da piccola, io stessa, sono stata una bambina che lo frequentava. Ritornarci da "educatrice" mi ha fatto molto piacere, mi ha dato la possibilità di relazionarmi con bambini di fasce d’età che per il mio percorso di studi (sono laureata in Lettere moderne e sto prendendo la laurea magistrale sempre nello stesso corso) non erano previste.

    Il mio lavoro all’interno della cooperativa riguarda l’aiuto pranzo con le classi di 1° e 2° elementare alternati con quelli di 5° elementare; durante i pomeriggi invece due giorni a settimana faccio l’aiuto compiti con la 5°elementare, altri due pomeriggi invece tengo i bambini della scuola materna

    In foto ho allegato la festicciola che abbiamo fatto ad Halloween con tutti i bambini delle elementari (sono presenti anche i ragazzi delle medie, ma ritenendosi troppo "grandi" non sono voluti rientrare nella foto, queste nuove generazioni!). In altre foto potete vedere i bambini dell’infanzia, il cartellone che abbiamo realizzato (qui in fase ancora di preparazione) con tutte le manine dei bambini insieme alla mia e quella dell’educatrice Pinuccia, i lavoretti di Natale e lo spazio che utilizziamo al pomeriggio, dove una o due volte al mese, lo trasformo in una sala cinema per far vedere loro dei cartoni animati. 

    Per quanto mi duole ammetterlo, essendo una persona dal carattere forte che si emoziona raramente, questi piccoletti mi hanno scaldato il cuore. Sono a tre mesi dall’inizio del percorso come Leva Civica e devo dire che mi ha già insegnato molto. Ho capito quanto sia importante mettersi in gioco, sempre. La vita è imprevedibile. Anche se so che questo non sarà il mio lavoro futuro (anche se, chi può dirlo) dentro di me ha già lasciato una traccia profonda, arricchendomi come persona e come essere umano. I bambini hanno quel qualcosa in più che non  si può spiegare a parole, come ho scritto nella letterina di Natale a tutti loro e ai loro genitori "i bambini vedono orizzonti dove noi vediamo confini". 

    Consiglio l’esperienza di Leva Civica in questo ambito a tutti, soprattutto a tutti coloro che magari dopo la scuola superiore non sanno ancora bene quale sia il proprio cammino, o a chiunque abbia bisogno di ritrovarsi. 

    Elisa Manenti, Operatrice Volontaria in Leva Civica Lombarda Volontaria per Associazione Centro Aiuto minori e Famiglia di Romano di Lombardia (BG)

     

    Se anche tu, come Elisa, vuoi partecipare a un'esperienza di Leva Civica, hai tempo fino al 13 gennaio 2023 per presentare la tua domanda di partecipazione.

    Clicca qui per consultare le posizioni aperte

     

  • Fiducia, speranza e buonumore!

    Hilary Labib ok"Non so se siano i loro sorrisi rassicuranti celati dietro le mascherine, i loro dolci occhi o lo sguardo di chi nella vita ne ha passate tante, ma so di per certo che tutta la positività e la serenità che cerco di trasmettere ogni volta che consegno ad ognuno di loro il pasto quotidiano, mi vengono restituite con ancor più forza e amore. Mi ringraziano sempre prima di dirmi: ”ci vediamo domani!”, ma sono io a dover ringraziare loro per tutta la fiducia, la speranza e il buonumore che mi regalano ogni giorno. Questa emergenza COVID-19 è davvero dura, ma ne usciremo; più forti, consapevoli e uniti di prima.Un caloroso abbraccio virtuale da Hilary Labib ❤❤❤"

     

     

     

     

     

     

     Labib Wassili Morgan Hilary, volontaria di Servizio Civile Universale - bando 2019, in servizio presso il comune di Mozzanica (BG), per il progetto "Assistenza adulti e terza età in condizioni di disagio".

     

  • Gli effetti collaterali del Servizio Civile

    Eventi collaterali! Un Laboratorio di carta riciclata in biblioteca.

    Con la partecipazione speciale della nostra volontaria che ci ha raccontato: "Il laboratorio è stato svolto in collaborazione con la Biblioteca di Pigra. Utilizzando dei libri estremamente rovinati e obsoleti, abbiamo creato la pappa di carta con cui sono stati realizzati nuovi fogli colorati. Successivamente sono stati assemblati e prodotti dei nuovi libretti e quaderni che verranno catalogati".

     

    labcarta5

    lab carta1

     

     

    Veronika Salandin, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la biblioteca del Comune di Pigra (CO) per il progetto: " Un carrello di libri: Servizio Civile nelle biblioteche della provincia di Como e Varese"

  • Grazie a te Lucia!

    "Vi ringrazio molto per quest'anno. Partecipare al progetto "Prove d'Armonia - Servizio civile a favore degli anziani degli Enti del Terzo Settore Lombardo" è stato molto interessante. Mi sono trovata bene con i colleghi.

    Ho inoltre imparato tante attività nuove e grazie a esse ho sconfitto un po' la mia timidezza, migliorando le mie conoscenze personali e lavorative.
    Grazie ancora tanto per avermi dato questa opportunità!

     

    Lucia Esposito

     

  • Grazie alla Leva Civica ho trovato la forza di riprendermi

    Voglio parlarvi un po' di come sta andando la mia quarantena, partendo dalla famosa canzone dei Beatles "Yesterday", dove nella prima strofa si ricorda il passato con un sentimento di malinconia perché il presente non è quello che ci si aspettava che fosse ma è arrivato e bisogna guardarlo in faccia. Voglio parlarvi un po' di come sta andando la mia quarantena, partendo dalla famosa canzone dei Beatles "Yesterday", dove nella prima strofa si ricorda il passato con un sentimento di malinconia perché il presente non è quello che ci si aspettava che fosse ma è arrivato e bisogna guardarlo in faccia. Vi dico questo perché sono stato sfortunato e per qualche causa sconosciuta la mia famiglia si è ammalata tutta a causa del virus. Fortunatamente la malattia ha fatto il suo corso, lungo e doloroso corso, però è passata. È stato difficile affrontare questa cosa perché molto più grande di noi e inaspettata; quando il virus è entrato in casa ha stravolto un po' i ritmi e la quotidianità; il dormire tutto il giorno, saltare i pasti perché non si aveva fame, le ore passate a fare niente perché alzarsi era troppo faticoso, mi hanno fatto capire che forse la routine è una delle cose che avrei dovuto apprezzare di più della vita pre-virus. Comunque, finita la malattia, è stato molto difficile tornare a questa stabilità. Una delle cose che mi ha aiutato di più è stata il fatto di poter tornare a svolgere il mio compito da Leva Civica, non solo perché riusciva a darmi dei ritmi con degli orari da rispettare, ma anche perché il rivedere le facce dei ragazzi che non vedevo da tanto mi ha dato la forza di riprendermi. Il mio auspicio per il futuro è di poter  tornare a svolgere il nostro lavoro e vivere la nostra vita con le lezioni che abbiamo imparato, che ci accompagnano e ci guidano verso un domani in cui nessuno sarà mai più costretto a passare quello che ho passato io e stiamo passando tutti.

     

    "Yesterday,

    All my troubles seemed so far away,

    Now it looks as though they're here to stay

    Oh I believe in yesterday"

     

    Davide, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa Sineresi per il progetto "Leva Civica nell'ambito di Lecco" nell'ambito: attività di promozione e organizzazione di attività educative (LC)

     

  • Ho scoperto quanto un sorriso possa fare bene

    Mameli sebastianoDa quando sono state aperte le selezioni per il Servizio Civile ho deciso di provare a candidarmi e fortunatamente ora sono in servizio. Non mi sarei mai aspettato di capitare in una RSA proprio in un momento simile ma mi trovo molto bene a stare con anziani e disabili. Sicuramente non saranno le doppie paia di guanti, le doppie mascherine o la tuta che mi faranno cambiare idea o passare la la voglia. Nella sfortuna, ho avuto la possibilità di aiutare qualcuno, in un momento così critico, nulla di più bello che sentirsi utili e vedere il sorriso sulle facce di quelle persone che ti fanno davvero capire quanto un sorriso possa fare bene.

     

    Sebastiano Mameli, volontario di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Fondazione Luigi Boni di Suzzara (MN) per il progetto "Riscoprire gli angeli" nell'ambito dell'assistenza ad adulti e terza età in condizioni di disagio

  • I nuovi racconti dei volontari SCU di Associazione Mosaico

     

    I nuovi racconti dei volontari SCU di Associazione Mosaico. #noirestiamoconvoi #distantimauniti 

    «Aiutare gli altri nei giorni del Covid mi rende felice» 

     

    Bergamo, 9 aprile 2020

    «Segui ciò che ti rende felice. Oggi, a 19 anni, posso dire che mi rende felice aiutare gli altri senza ricevere nulla in cambio, perché solo un grazie o un sorriso mi riempiono il cuore di gioia». Ikram Bara, volontaria di Servizio Civile Universale in servizio presso la Croce Verde di Ospitaletto (BS) per il progetto "Salute", è una dei 56 ragazze e ragazzi coordinati da Associazione Mosaico di Bergamo che hanno scelto di non interrompere il loro servizio durante i giorni lunghi e difficili del Covid-19.  Associazione Mosaico, nell’ambito dell’iniziativa #noirestiamoconvoi e #distantimauniti, prosegue a raccontare le loro testimonianze sul suo sito e sui social network.

    «Mi sono sempre inserita – continua a raccontare Ikram - in progetti che davano una mano alle persone bisognose, quindi essere entrata a fare parte della Croce Verde è per me un'opportunità di conoscere nuove realtà. Svolgere questo lavoro mi sta permettendo di maturare e accrescere la capacità di mettermi in gioco. Svolgo principalmente i trasporti secondari, e anche in quelle poche ore riesco ad instaurare un rapporto indescrivibile con il paziente. Sono settimane difficili con il Covid, per questo motivo, ora più che mai, mi sento in dovere di aiutare nel mio piccolo chi ne ha bisogno. Questo è ciò che mi rende felice».

    Non mancano anche i racconti degli Olp, gli operatori degli Enti che hanno la responsabilità dei volontari: «Io in quanto Olp mi sento di ringraziare di cuore il nostro volontario in servizio civile che, in questo momento di estrema difficoltà, ci affianca e ci sostiene con una presenza fondamentale», racconta Elena Borini a proposito di Luca Masciadri, volontario di Servizio Civile Universale, presso il Comune di Albavilla (CO) nell'ambito dell'assistenza ai minori. «Condivido tutte le vostre bellissime parole: sarebbe stato facile stare a casa, ma la coscienza civile e il senso di responsabilità hanno prevalso e per questo io e tutta l’amministrazione siamo fieri di collaborare con un ragazzo tanto serio e responsabile al quale, aggiungo, non manca mai un sorriso per chiunque! È veramente un onore averti al nostro fianco in questo periodo. Grazie Luca!».

  • Il Diritto alla Felicità

    Diritto Felicit

    Quante volte vi capita durante l'arco della giornata di cambiare repentinamente il vostro stato d'animo? Passare da un momento di spensieratezza a uno che invece vorresti spaccare tutto?

    A me personalmente è successo spesso e allora ho cercato di capire il perché. Sarà perché ci è stata tolta la nostra libertà? Sarà perché la nostra vita è stata messa in stand-by forzatamente? Sarà perché questo virus ci ha intrappolati in casa contro la nostra volontà togliendoci tutto e soprattutto la nostra felicità? Stiamo cercando tutti di restare a galla, di non sprofondare, leggendo, cucinando, mangiando, guardando film, ascoltando musica e sognando di tornare a come eravamo prima, proprio, appunto, alla tanto agognata felicità. 

    Ma che cos'è la felicità? "La vita è breve, buona, e c'è un diritto fondamentale: il diritto alla felicità. Che non si manifesta e non si deve confondere con una sorta di diritto naturale a diventare ricco o a soverchiare gli altri. Parliamo di un'altra felicità. Delle soddisfazioni piccole, che però valgono molto". Cosi scrive Luis Sepùlveda in questo libro in cui dialoga con Carlo Petrini, cercando di trovare una risposta alla domanda più difficile, la domanda che mi accompagna ogni giorno da sempre. È vero, prima della pandemia avevamo a disposizione qualsiasi cosa, da quelle materiali a quelle più astratte, ma eravamo davvero contenti? In questo periodo ho cercato di conoscermi meglio, di capire chi sono e cosa voglio, di pormi obiettivi diversi. Per quanto possa sembrare strano io ringrazio questo momento storico, quest'opportunità, questo tempo per noi. Ho capito pian piano che per stare bene, per essere serena, non ci vuole molto, e forse è privandosi di tutto che si è felici davvero.

     

    Susana Maria Pizzagalli, volontaria di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa Sineresi (LC) "LEVA CIVICA NELL'AMBITO DI BELLANO" nell'ambito delle attività di organizzazione e promozione di interventi educativi

       

  • IL POST DI BENVENUTO DELLA COOOPERATIVA SOCIALE IL VOLO ALLA OPERATRICE VOLONTARIA DI LEVA CIVICA

    IL POST DI BENVENUTO DELLA COOOPERATIVA SOCIALE IL VOLO ALLA OPERATRICE VOLONTARIA DI LEVA CIVICA

    Primo giorno di … #LevaCivica.
    Oggi Camilla Ciotti ha iniziato l’esperienza di Leva Civica con noi de Il Volo.
    Camilla è una studentessa di infermieristica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca ed ha iniziato il suo primo giorno al Volo con una presentazione dello staff al completo. La riunione è stata utile per comprendere al meglio la realtà lavorativa che la accoglierà per i prossimi 12 mesi, nei quali affiancherà gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane.

    Agitazione, emozione ed un po’ di timore … non solo per Camilla, infatti, anche per noi del Volo si è trattato di un primo giorno. Abbiamo deciso di affrontare questa nuova avventura e di crescere insieme.

    Siamo entusiasti e crediamo nella buona riuscita di questo nuovo progetto. Cercheremo durante questi mesi di far fruttare le risorse che ci sono state date per fare insieme qualcosa di bello.

    Ci auguriamo ed auguriamo a Camilla, buona fortuna per questo nuovo inizio!
  • Il Servizio Civile e la magia di diffondere cultura, arte e parole

    C’è chi dice che la primavera sia rinascita e chi, come T. S. Eliot, considera aprile il più crudele dei mesi. Io, come lui, non ho mai amato l’arrivo di questa stagione che per qualche motivo è sempre stata mentalmente e fisicamente turbolenta.

    Nel 2022, però, qualcosa è cambiato e nella primavera ho trovato un angolo di pace e un’opportunità. Il pomeriggio del 25 maggio ho iniziato a prestare Servizio Civile presso il Comune del mio paese, Sarnico, e in modo particolare presso la Biblioteca Comunale che per me è sempre stata molto più che una Biblioteca, luogo che mi ha cullata fin da piccola, che mi ha aiutata ad immaginare e a crescere.

    In questa stessa Biblioteca avevo già fatto un’esperienza precedente di tirocinio universitario, per circa un mese, ma ora era tutto diverso, ora si trattava di un anno intero con il profumo dei libri e la possibilità di fare quello che più desidero al mondo: diffondere cultura, arte e parole.

    Il primo giorno avevo la pelle d’oca. Sarà che il vuoto sociale del Covid aveva cambiato il mio approccio al mondo esterno, ma quando ho visto entrare i primi utenti, e ho potuto aiutarli, parlare con loro, consigliare loro dei libri, mi sono emozionata, mi sono sentita piena.

    Da allora è stato tutto un crescendo: eventi estivi da gestire in collaborazione con il Teatro e la Pinacoteca del paese, Cineforum, eventi di lettura in biblioteca per i bambini più piccoli, progetti per espandere il servizio all’esterno votandosi ad un aiuto maggiore per la comunità e alla possibilità che la Biblioteca non sia solo un servizio di scambio, ma un servizio di sostegno, aiuto e scoperta.

    Tutto quello che avevo sempre desiderato fare era ora parte di me. Potevo fare la mia parte.

    Sicuramente l’organizzazione di eventi in collaborazione con altre arti che non fossero solo la letteratura - cinema, pittura, teatro - è ciò che più ho amato e amo fare, proprio perché vivo un’ambizione d’unione culturale che abbia un impatto sociale e anche psicologico per la comunità.

    Ma ogni giorno per me è sempre stata ed è un’esperienza nuova di crescita e di realizzazione: anche solo il normale contatto con le utenze, il poter aprire loro le porte, accoglierle, indirizzarle mi ricorda la mia fortuna e di quanto anche piccolissime cose possano cambiare almeno un pezzetto del brutto che si ha intorno, dare speranza e far trovare una luce.

    Per me la Biblioteca è anche e soprattutto l’opportunità di condividere questa luce.

    Questa esperienza mi ha aiutata a superare tante mie piccole timidezze e limiti, mi ha aiutata ad avere sempre il coraggio di far sentire la mia voce e la voce di quello in cui credo, mi ha aiutata ad avere organizzazione, e mi ha indubbiamente migliorata a livello umano.

    Mi ha inoltre aiutata a saper sempre trovare una soluzione alle problematiche impreviste e difficili. Un aneddoto divertente è stato quando, durante la seconda serata estiva dei nostri eventi di Cineforum - serate di cinema all’aperto - il proiettore si è schiacciato e ha quasi preso il volo per via del vento. La situazione è stata esilarante, ma ovviamente noi ci siamo subito preoccupati per la delusione che le persone presenti, anche abbastanza numerose, avrebbero potuto provare. Alla fine non ci siamo dati per vinti, con massima onestà abbiamo spiegato che avremmo dovuto sistemare il tutto diversamente e che ci sarebbe voluto del tempo, ma nessuno si è mosso, anzi, il paese ci ha aiutati a ovviare il problema, si è reso disponibile e ci ha persino ringraziati per l’opportunità data loro di poter vivere il cinema in modo diverso e interessante, anche per chi non fosse mai stato un vero e proprio cinefilo.

    Quest’esperienza mi ha ricordata una cosa che spesso sfugge nelle giornate e nella routine quotidiana: la magia di trasmettere.

    Cercherò di proseguire nello stesso ambito anche quando il mio periodo di servizio sarà finito, considerando che è sempre stato il mio obiettivo, ma senza dubbio è un’esperienza che per quanto mi riguarda - soprattutto presso l’ente per cui lavoro - vale sicuramente la pena intraprendere e che consiglierei.

    Anche a livello pratico, credo che le ore di formazione obbligatoria parallele al servizio siano un grande aiuto per la preparazione di concorsi futuri, e in generale un utile trampolino di lancio che possa aiutare ad avere più sbocchi lavorativi e più possibilità di trovare lavoro, avendo comunque già un anno di guadagno e indipendenza economica personale, quindi maggiori opportunità.

    concerto

    vocal

    favole

    libri

    Miriam Tagli, Operatrice Volontaria in servizio presso la biblioteca del Comune di Sarnico (BG). Progetto: I libri Servono a capire e a capirsi: Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca

     

  • il Servizio Civile è un'emozione indescrivibile

    Per Matteo, svolgere il Servizio Civile è un'emozione indescrivibile. E tu come lo descriveresti? Se sei un operatore/operatrice volontario/a raccontalo scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. 

    Matteo: "Non esistono canzoni rap, poesie per descrivere quello che si prova a fare il Servizio Civile. A parere mio è un opportunità che ogni giovane deve cogliere.
    Nel mio caso, ero indeciso di che fare della mia vita. Finita la scuola mi è stata presentata quella opportunità e non ho esitato. Attualmente sto facendo Servizio Civile presso il Comune di Anzano del Parco nell’ambito dei servizi sociali. È un'esperienza che ti cambia (posso garantirlo io stesso) e lo consiglio tutti".

    Matteo Fusi, Operatore Volontario presso il Comune di Azano del Parco (CO) per il progetto "INCONTRIAMOCI: un progetto a sostegno dei minori nelle province di Como e Varese"

     

  • Il Servizio Civile mi ha fortificato e reso migliore

    Casaletti MartinaSalve, sono Casaletti Martina ho svolto il mio anno di Servizio di Civile in un asilo nido tramite la Cooperativa Marta a Sannazzaro De Burgondi in provincia di Pavia.

    E' stato un anno particolare per tutti per colpa del Covid soprattutto quando c'è stata l'ultima chiusura improvvisa per zona rossa e mi mancavano gli ultimi 20 giorni alla scadenza del contratto e quindi non ho potuto salutare i bambini e questa è stata la parte triste.

    Per il resto l'anno di Servizio Civile mi ha fortificato e reso migliore, mi ha dato la possibilità di arricchirmi umanamente e professionalmente visto che il mio corso di studi è legato al lavoro che ho svolto. La cosa più bella è stata conoscere nuovi bambini e farmi amare da loro. 

     

     

     

     

      

      

    Casaletti Martina, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Cooperativa Marta di Sannazzaro De Burgondi (PV) per il progetto "Abracadabra" nell'ambito dell'assistenza ai minori.

  • Imparare ad affrontare le avversità e ad apprezzare quello che di bello e semplice la vita ci propone

    13autunno

     

    Claudia, una giovane volontaria di Leva Civica Regionale - Living Land, ha vissuto "in prima linea" le comprensibili incertezze e i comprensibili timori dell'emergenza Covid-19, raffrontati, nella sua testimonianza, con quelli espressi in una celebre lirica di Giuseppe Ungaretti.

    "Ci ho messo un po' a decidere cosa sentivo che mi rappresentasse maggiormente in questo periodo di quarantena. Alla fine ho scelto la poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti per due motivazioni, collegate tra loro. La prima è perché credo che come concetto esprima perfettamente quello che ognuno di noi percepisce in questo periodo: la fragilità, l'insicurezza, la paura di non sapere cosa ci aspetta in futuro. Io sono stata fortunata perché ho potuto riprendere la Leva Civica, ma avevo tanti progetti per quest'anno che mi stanno scivolando via e la cosa mi preoccupa perché mi ero fissata degli obbiettivi che non so se o quando riuscirò a raggiungere. Quindi immagino sia la stessa cosa per molti di voi che, come me, speravano di realizzare i propri sogni e invece si ritrovano costretti a dover aspettare senza poter fare nulla.

    L'altra motivazione è che proprio in questo periodo di fermo forzato ho avuto modo di riprendere in mano i alcuni dei miei hobby, tra cui la scrittura e la lettura, e scegliere una poesia mi è sembrata la cosa più spontanea. In queste settimane ho avuto la possibilità di riflettere, passare del tempo con me stessa, prendermi del tempo per dedicarmi a quelle passioni che stavo lasciando indietro e riscoprire anche il rapporto con chi mi sta vicino. Proprio in questo modo mi sono accorta di quanto dessi per scontate alcune cose che potevo fare e che, per pigrizia, ho rimandato, pensando che avrei avuto tutto il tempo “domani”, quando domani è diventato oggi, in una sequenza di giorni sempre tutti uguali dove mi era stata tolta perfino la possibilità di fare le lunghe passeggiate con il mio cane. La quarantena mi ha fatto capire le cose che sono essenziali per farmi stare bene e spero che sia stato così anche per molta altra gente che come me si è trovata a dover fare i conti con se stessa. Vorrei sperare che tutti siano riusciti a raccogliere la motivazione necessaria per affrontare ciò che ci aspetta e per apprezzare quello che di bello e semplice la vita ci mette davanti". 

     

    Claudia Viscardi, volontia di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso il Comune di Pescate per il progetto "LEVA CIVICA A SOSTEGNO DEI CITTADINI DI MOLTENO, PESCATE E MALGRATE" nell'ambito dell'attività amministrativa progettuale, gestionale e di contabilità per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale

  • Imparare cose nuove ti migliora come persona: ti fa capire davvero chi sei e come sei

    Questa lettera la dedico a tutti quei ragazzi, più piccoli o più grandi di me, che vogliono mettersi in gioco.

    Era inverno, quando grazie ad un'amica ho scoperto Associazione Mosaico, un ente che si occupa di Servizio Civile in vari ambiti.

    Sono una ragazza di 20 anni che ha finito la maturità l'anno scorso, e mentre tutte le mie compagne avevano già programmato il futuro e aveva già le idee più che chiare, io ero in alto mare. Non sapevo se per me era meglio un lavoro o iniziare l'università, e per un po' sono rimasta con un punto di domanda enorme. Ma poi eccola lì, nero su bianco, quella che poteva essere la soluzione. Un'esperienza, un'opportunità che forse mi avrebbe aiutato. Ho sempre amato i bambini: la lora felicità, il loro stupore nelle piccole cose, i loro sorrisi. Avendo due cuginetti piccoli e avendoli visti crescere, ho sempre saputo che in fondo avrei voluto lavorare con loro. Infatti ho scelto di fare quest'esperienza nell'asilo nido di Gorlago. Ricordo ancora bene il primo giorno: lo stupore sul viso di quelle piccole creature nel vedere una faccia nuova. Ogni giorno imparavo sempre una cosa nuova, un sorriso, una risata, un pianto e se dovessi scegliere un simbolo per descrivere tutto ciò, penso proprio che sarebbe un cioccolatino.

    Non sai mai quello che ti capita ed è sempre un'incognita, proprio come ogni giorno in asilo: non sapevo mai cosa sarebbe successo quel giorno, ma ero più che felice di scartare l'involucro e vedere cosa sarebbe successo. Ogni giorno s'impara qualcosa di nuovo, ti migliora come persona: ti fa capire davvero chi sei e come sei.. dicono che siano le maestre ad insegnare ai bambini, ma vi dico che ogni giorno, seppur piccoli, sono i bambini a lasciarti qualcosa dentro. Devo ammettere che ero un po' in ansia i primi giorni, mi ripetevo: "sarò abbastanza brava?", "le altre educatrici saranno soddisfatte di me?" o "sarà davvero quello il posto in cui vorrò lavorare?". 1000 domande, 1000 aspettative e alla fine era tutto lì. Chiaro come l'acqua.

    Questa esperienza è una di quelle cose che tutti i ragazzi dovrebbero provare, che abbiano le idee chiare o meno, la consiglierei senza dubbi. La parte che più preferivo della giornata era quando arrivavano, perché portavano vita ad una normale struttura, che poi era tutto tranne che normale.. era qualcosa di più. O il momento della nanna, quando li devi cullare e quando ti stringono la mano o il dito con la loro manina paffuta. Ovviamente non è tutto rose e fior, ci sono stati momenti difficili, ma nulla che non si potesse risolvere insieme. E con questo passo e chiudo ragazzi. Non preoccupatevi se non avete le idee chiare, se non sapete ancora tutto del vostro futuro. Non importa.. scegliete di vivere felici col lavoro che amate. Siate voi gli artefici del vostro futuro e lottate per i vostri sogni, come io sto iniziando a fare con il mio.

    Con affetto, Deborah.

    Deborah Barcella, Operatrice volontraia di Servizio Civile Universale in servizio presso l'asilo nido della Parrocchia San Pancrazio Martire di Gorlago (BG) per il progetto "UN MONDO A COLORI: un progetto a sostegno della prima infanzia in provincia di Bergamo"

  • Impariamo dagli anziani: "la vera felicità è sentire il cuore pieno di sentimenti, gratitudine ed emozioni"

    Ho concluso oggi 14 gennaio 2020 la mia esperienza di SCU presso la Fondazione Centro per Accoglienza anziani di Lonate Pozzolo.

    Un anno, 365 giorni, di costante impegno per il progetto "Prove di Armonia" che mi ha riempito le giornate ma anche il cuore.

    In molti casi proprio di prove si è trattato: non sempre è stato facile vivere in un luogo in cui le persone trascorrono gli ultimi anni della propria vita. Un luogo, che per molte persone è preludio di tristezza e desolazione, come se una volta entrati fosse necessario fare assoluto silenzio per piombare in una sorta di contemplazione. Un luogo che vive e vede la morte costantemente.

    Io non l'ho vissuta così.

    Le Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani sono luoghi vivi, fatti di esperienze, vissuti, desideri non ancora realizzati, piccoli segreti svelati, fatti di PERSONE.

    Essendo la persona il centro di interesse della struttura, di fondamentale importanza risulta essere la RELAZIONE in tutte le sue sfaccettature.

    Ma cos’é stata per me la relazione?

    Ho preso a cuore l'esperienza svolta, dedicando del tempo per conoscere a fondo alcuni degli anziani ospiti della struttura, ascoltandone  le storie, i ricordi, i desideri inespressi.  Perché sì, anche a 90 e 100 anni si possono sognare e desiderare tante cose che, molto spesso, la maggior parte delle persone dá per scontato; ad esempio un abbraccio, una parola di conforto,  un cioccolatino, un torroncino; abbracciare l'amica trasferita  in un reparto diverso, vivendo fino a quel momento nel terrore che la candela della vita fosse per lei stata interrotta; la chiamata di una figlia o una sorella con la quale il rapporto è stato interrotto;  appendere la punta dell'albero di Natale con tutte le difficoltà che comporta lo stare  seduti su di una carrozzina, ricordando i tempi in cui a casa con i nipoti le decorazioni natalizie venivano fatte direttamente sugli enormi alberi del giardino arrampicandosi sulle scale; cantare canzoni della tradizione popolare al microfono senza vergogna;  ballare un tango nel ricordo dei tempi in cui le ragazze si conquistavano chiedendo la mano per un ballo lento durante i pomeriggi d'inverno; cucinare una torta, sforzandosi con tutto l'impegno possibile di ricordare come veniva fatta quando da bambini si abitava in campagna e ricordare con essa anche  il profumo che inebriava ogni abitazione accanto;  accarezzare il volto di un bambino e con occhi lucidi  riempirsi delle sua vivacità e vitalità.

    Desideri semplici, di persone semplici che hanno tanto da insegnare, raccontare e trasmettere, cui basta poco per essere contente e sentirsi importanti, riconosciute ed accettate. Al di là delle patologie, della crisi identitaria, dei vuoti di memoria e del disorientamento ci sono comunque persone con sentimenti che necessitano di rassicurazioni quotidiane, piccoli gesti per rimanere in equilibrio e che sono incredibilmente  grate a chi le aiuta  in tutto questo.

    Ho imparato che gli anziani sono un po' come i bambini, si meravigliano, si commuovono e  gioiscono per le piccole cose; mi è stato detto che sono proprio queste ultime a rendere felici, "la vera felicità non è materiale come sentire le tasche piene di soldi ma emotiva, sentire il cuore pieno di sentimenti  gratitudine ed emozioni",  lasciandosi travolgere da queste ultime proprio come fanno i bambini evitando un mondo asettico, passivo e privo di relazione sincera, vera e appassionata. Impariamo dagli anziani, impariamo dai bambini. 

    Gli anziani mi hanno fatto capire che non è mai troppo tardi per iniziare qualcosa di nuovo , ma non si è mai nemmeno troppo giovani per intraprendere un nuovo cammino perché la vita corre in un  batter d'occhio.

    Ho assistito a decessi e nuovi ingressi in struttura, infatti, il ciclo della comunità così come quello della vita, è in continua mutazione, proprio questo continuo evolversi mi ha portato a vivere una meravigliosa esperienza che senza dubbio porterò nel cuore così come tutte le persone che ne hanno fatto parte. Mi porterò a casa tanti sorrisi, tanto sincero affetto, tanti baci e parole di auguri per il mio futuro ma soprattutto i "grazie di cuore per l'amore che ci hai dato"; niente peró in confronto alla gioia che si prova nell'aiutare il prossimo e all'amore che inconsapevolmente questi anziani hanno trasmesso a me. Uno scambio reciproco, scambio di generazione, che spesso viene trascurato ma che invece è fondamentale soprattutto al giorno d'oggi in cui vi è una perdita di valori e di punti di riferimento.  Fondamentale come vedere queste persone in veste di risorse e non come ostacolo e peso per la società. Perché sono il nostro passato, le nostre origini, sono la storia e dalla storia si può solo imparare. 

    Greta Barella, Volontaria di Servizio Civile Universale - Bando 2018 in servizio presso la Fondazine Centro di accoglienza per anziani Onlus di Lonate Pozzolo (VA) per il progetto: "Prove d'Armonia" nell'ambito dell'assistenza agli anziani.

  • L'esperienza di Servizio Civile aiuta a definire i propri obiettivi lavorativi

    "Io ho prestato il Servizio Civile presso il centro diurno integrato anziani di Endine Gaiano. Questa esperienza mi è piaciuta perché ho fatto il "lavoro" che ho sempre sognato di fare. Mi sono trovata benissimo con gli utenti della struttura e con i colleghi al lavoro. Mi vedevo già un Asa (ausiliario socio assistenziale) al lavoro. Amo lavorare con gli anziani."

    Il Servizio Civile consente ai giovani di esplorare da vicino ambienti lavorativi e affiancare figure professionali misurandosi nelle attività quotidiane.

    E’ un’esperienza che può ispirare e aiutare il volontario nella scelta del percorso formativo e/o professionale da intraprendere.

    Successivamente a questa esperienza, Valentina Moretti, volontaria di Servizio Civile Universale per il bando 2018, insegue il suo sogno di diventare un Ausiliario Socio Assistenziale

  • Le due "Iene" al Museo della Seta di Como

    Lucini Simone e Meroni Sonia, Operatori Volontari in servizio presso il Museo della Seta di Como, alle prese con gli imprevisti e i risvolti del Servizio Civile.
    Vuoi essere al loro posto? Candidati entro il 20 febbraio. Vai al bando
     

     



     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

  • Leva Civica in una Comunità per mamme con figli

    Ho iniziato il mio percorso di Leva Civica nel mese di settembre 2021, in una comunità mamma-bambino, presso la cooperativa Generazioni Fa.

    Il motivo principale per cui ho deciso di intraprendere questo percorso è stato soprattutto la mancanza di esperienza in un ambito lavorativo. Infatti, oltre allo studio, ho avuto esperienze di lavoro molto blande, seppure interessanti (come ad esempio la baby sitter), e, in vista della laurea, ho deciso di “farmi le ossa” in un ambito complicato come quello della comunità.

    Ovviamente non mi sento di dare in questo momento di dare un giudizio complessivo alla mia esperienza, avendo lavorato solamente 3 mesi, ma fino a questo momento ciò che ho osservato maggiormente è il rapporto di queste donne con i propri figli, che è molto vario, e si articola in base alle esperienze, alla cultura di appartenenza e al carattere di ognuna di loro; lavorando per molte ore con loro, posso cogliere le sfaccettature di questo legame, e notare anche se e come cambia nel tempo, man mano che il percorso comunitario avanza.

    In questi mesi, sto apprezzando molto due cose in particolare: il tempo che passo con i bambini, e i momenti in cui parlo con le mamme, specialmente dopo cena.

    Mi piace molto stare con i bambini, di tutte le età, presenti in comunità: infatti, nonostante le esperienze che hanno subito, sia che traspaiano dal loro comportamento o meno, è sempre una sfida capire come approcciarmi e relazionarmi con loro, tenendo conto del loro vissuto.

    Anche con le mamme, questo lavoro rappresenta un vantaggio: in quanto Leva Civica e non educatrice, sanno che non scriverò relazioni riguardanti il loro comportamento, perciò, molto spesso si confidano maggiormente con me piuttosto che con le altre operatrici.

    Oltre al motivo già descritto in precedenza, ho voluto intraprendere questo percorso anche per mettermi alla prova: infatti, so da esperienze passate, che il lavoro in comunità è molto pesante, soprattutto dal punto di vista psicologico. Sono molti i giorni in cui si verificano situazioni in cui mi sento molto coinvolta e ci penso anche dopo che sono tornata a casa.

    Nonostante questo è un’esperienza che mi sento di consigliare, soprattutto per rafforzarsi, sia dal punto di vista psicologico che emotivo, in vista di un futuro lavoro.

    Anche dal punto di vista professionale mi è stato molto utile: prima di iniziare non avevo mai firmato un contratto di lavoro, e anche l’iter burocratico legato alle clausole presenti in esso (come ad esempio la gestione dei permessi o delle ferie) mi è servito per inserirmi maggiormente nel mondo lavorativo, e so che queste informazioni, anche se sembrano scontate, mi saranno molto utili in un futuro impiego professionale.

    Credo e spero che questa esperienza mi sarà molto utile, sia nella ricerca di un lavoro, ma anche nel mio modo di approcciarmi ad esso. Ad esempio, se dovessi nuovamente svolgere una professione a contatto con dei minori, mi sentirei molto più preparata a relazionarmi con essi.

    Sono molto contenta di aver iniziato questa esperienza, e penso di aver imparato molto da quando ho iniziato (anche se sento di avere ancora molto da imparare, avendo iniziato da soli tre mesi).

    In particolar modo a livello relazionale con gli individui in difficoltà, riuscendo a rafforzarmi psicologicamente anche in caso di situazioni pesanti, come ad esempio situazioni che si risolvono con l’affido, o altri contesti in cui il clima non è dei più distesi.

    Inizialmente avevo difficoltà a capire come approcciarmi a situazioni di disagio, ma già in questo momento mi sento più sicura nella loro gestione.

    Come ultimo punto vorrei parlare delle mie aspettative: mi ritengo particolarmente soddisfatta di questa esperienza fino ad ora, in quanto avevo visto il lavoro in comunità quasi come una sfida, volendo capire se ero in grado di far fronte alle situazioni che si sarebbero create.

    Devo dire che essendomi laureata in servizio sociale, e avendo svolto il mio tirocinio all’interno di un servizio di tutela minori, ero già a conoscenza delle difficoltà che avrei potuto avere, o delle problematiche che si sarebbero potute presentare.

    Infine, credo che questa esperienza sia necessaria, e faccia crescere moltissimo, sia a livello personale e professionale, e vorrei consigliarla a chiunque non si sentisse ancora sicuro riguardo al proprio futuro lavorativo, perché ritengo che sia utilissimo per poter capire maggiormente che professione si vuole svolgere in futuro.

     

    Giulia Panigada, Ooperatrive Volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria per la Cooperativa Generazioni Fa a Bergamo (BG)

  • Leva Civica: la riscoperta dei valori e dei legami affettivi

    Piccolo principe

    Vi racconterò della mia esperienza e delle mie emozioni durante questo periodo molto difficile della nostra vita. Vorrei iniziare citando una frase dell'opera che ho scelto per rappresentarmi: "È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante". Questa frase mi aiuta a riflettere e a capire ciò che provo in un momento così cupo, dove molte persone soffrono e altre sperano in un domani migliore. 

    Io penso che sia inutile abbattersi troppo ma bisogna avere pazienza, sfruttare questa situazione per capire veramente chi siamo e cosa vogliamo, perché si rischia di finire con lo sprofondare nelle nostre paure e insicurezze, sentite ancora di più durante l'emergenza.


    Questo momento è più unico che raro, ci permette di cogliere molte cose scontate o banali, inoltre cambia la prospettiva del tempo e dello spazio percepito normalmente. Ognuno di noi avrà imparato qualcosa di nuovo o riscoperto cose perdute, ma soprattutto io personalmente ho compreso l'importanza del tempo e delle persone con cui lo condivido.

    Infine spero che tutti riescano a trovare quelle persone di cui sentiamo la mancanza e che durante questi periodi di bisogno ci hanno reso felici, perché una volta passato il brutto momento ogni cosa, anche la più semplice, sarà speciale se si farà con chi è diventato importante per noi nonostante la distanza.

     

     

      

     

    Andrea, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land durante l'emergenza Covid-19

  • Leva Civica: progettare il futuro

    Piazza Anna

    Leva Civica: mi sta arricchendo a livello personale e mi sta aiutando a capire cosa vorrei fare in futuro

    Questa esperienza mi sta arricchendo perché le attività e il rapporto con i ragazzi sono molto gratificanti e mi permettono di uscire dalla mia zona di comfort e sperimentarmi.

    Ero in dubbio su che percorso affrontare l'anno prossimo, ma grazie a questo progetto ho deciso quasi sicuramente di iscrivermi a scienze dell'educazione.

    Durante questo laboratorio stavamo carteggiando delle assi di legno per colorarle e attaccarci dei vasetti di latta creando dei contenitori per piantine da cucina come salvia, basilico, ecc.

    Questo è uno dei vari lavoratori perlopiù artistici che fanno divertire ed esprimere sia i ragazzi che me.

     

     

     

     

     

     

    Anna Piazza volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria in servizio presso Cooperativa La Vecchia Quercia - Laorca Lab per il progetto "Giovani in campo 2022"

Info Point di Bergamo

Via Palma il Vecchio 18/c
24128 Bergamo BG

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Tel. 035 254 140
Fax 035 432 92 24

orari
Lunedì–venerdì
9:00–13:00
14:00–18:00

Sede di Bergamo

Via E. Scuri, 1/c
24128 Bergamo BG

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Tel. 035 254 140
Fax 035 432 92 24

orari
Lunedì–venerdì
9:30–12:30
14:30–17:30

Sede di Monza

Via Cortelonga 12
20900 Monza MB

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
tel. 039 9650 026

orari
Lunedì–venerdì
9:30 –12:30
14:30–17:30