TESTIMONIANZE LEVA CIVICA

Leva Civica è imparare a vivere con spontaneità, vedere il mondo senza pregiudizi, capire i propri errori senza considerarli un fallimento

Valsecchi Lisa filastrocca della crescita

"Con questo testo voglio sottolineare il modo in cui dovrei vivere la mia vita ogni singolo giorno. Sono sempre stata abituata a volere il massimo da me, essere sempre “perfetta” utilizzando il paragone di perfezione che nella mia testa ho sempre avuto. Non mi sono mai paragonata ad altri, ma ho cercato sempre di essere perfetta seguendo appunto il mio canone quindi: studentessa modello, figlia che obbedisce sempre, amica perfetta, …

 

Questa mia visione però ad un certo punto è crollata, non sono più stata in grado di stare al passo con questa scala di perfezione che mi ero autocostruita negli anni. Una scala nociva direi! 
 
 
Lavorando con i bambini ho capito l’importanza di vivere in maniera leggera, essere in grado di farsi trasportare ed assaporare il percorso; e non soltanto la meta.
Perciò anche l’immagine del bambino con in mano il palloncino rappresenta proprio la semplicità tipica dei bimbi, una semplicità ognuno di noi dovrebbe a mio avviso possedere anche a 80 anni; un modo di vedere il mondo e le situazioni senza troppi preconcetti e pregiudizi che crescendo la società ci inculca, ma appunto vivere in maniera serena e con la spontaneità e la felicità che i bambini trovano nelle piccole cose. 
 
 
Quindi non importa quante volte si cade l’importante è capire i propri errori e sbagli e soprattutto non considerarli un fallimento"
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lisa Valsecchi, volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria autofinanziata in servizio presso Cooperativa il Girotondo per il progetto del Comune di Albavilla (CO) "LEVA CIVICA ALLA COOPERATIVA IL GIROTONDO" 
Zini Eleonora
 
 
 
 
 
 
 
 
"Educare la mente senza educare il cuore non è affatto educare"


Eleonora Zini ha scelto questa frase per rappresentare il suo percorso di crescita e consapevolezza per il progetto di Leva Civica Lombarda Volontaria "LEVA CIVICA AD URGNANO 2021" nell'ambito dell'assistenza ai minori. 

 

 
 
 



 

 

Chiara Rocca

Ad agosto 2020 tramite una mia parente mi si è presentata l’opportunità di poter fare domanda presso il comune di Palazzago che aveva aperto il bando alla ricerca di una figura educativa per la Scuola Statale dell’Infanzia di Palazzago.

Da subito interessata al progetto ho deciso di tentare il bando con un risultato molto buono; su tre candidati sono arrivata al primo posto. Il giorno in cui mi hanno chiamata per comunicarmi il risultato ero felicissima e fino a quando non sono andata presso Associazione Mosaico per firmare il contratto non ci credevo! Contenta del risultato ho quindi iniziato ad intraprendere il mio percorso di Leva Civica a Palazzago.

Ho deciso di presentare la domanda proprio a questo progetto in quanto fin da piccola ho sempre avuto il sogno di poter lavorare con i bambini e di far con loro giochi, attività ad avventure all’aperto.

Chiudendo gli occhi e ripensando alla mia esperienza rivedo l’immagine dei bimbi felici e spensierati, la loro dolcezza e il loro affetto verso di me; se questa esperienza fosse un oggetto sarebbe un gesto: un grande abbraccio.

Per quanto riguarda la mia prima giornata di servizio direi che, nonostante un po’ d’ansia per l’ambiente e le colleghe nuovi, sia stata davvero bella. Le colleghe sono state molto accoglienti e pronte ad aiutarmi qualunque dubbio abbia avuto; e per tutto il percorso ogni giorno è stato proprio un giorno speciale!

La mia giornata tipo era come ogni giornata del mio progetto: arrivavo alla mattina presso la Scuola dell’Infanzia dove insieme alle altre maestre accoglievo i bambini che arrivavano, verso le 9 scendevo poi in piazza a prendere i bambini del pullmino e li accompagnavo il classe. Appena arrivavano facevano gioco libero poi si svolgevano il calendario e le presenze e infine c’era l’attività. Poi si pranzava e al pomeriggio si giocava e si facevano ancora delle attività finché arrivava l’ora di tornare a casa.

Le mie qualità personali messe in atto: essere autonoma, collaborativa, cordiale, determinata, disponibile, responsabile, puntuale, produttiva e diligente.

Quest’esperienza mi ha migliorato, sia a livello di responsabilità sia a livello di lavoro di gruppo, di creatività e di organizzazione.

Facendo questo percorso ho capito, anzi ho confermato, che lavorare con i bambini è davvero un lavoro che mi piace, che mi fa star bene e che mi fa andare al lavoro ogni mattina con il sorriso per questo andandoci serena ogni giorno devo dire che ho raggiunto anche i miei obiettivi che mi ero prefissata e le mie aspettative sono state superate con successo!

Il mio servizio di Leva Civica in 5 parole: FANTASTICO, EDUCATIVO, IMPEGNATIVO, CREATIVO e SPECIALE!!

Per il mio futuro spero di trovare un lavoro che mi piaccia, magari proprio con i bambini e che mi possa fare andare al lavoro ogni mattina felice e con la voglia. Ad essere sincera se potessi rifare questa esperienza nello stesso modo, nello stesso posto e con le stesse colleghe, lo rifarei mille volte.

Consiglierei ad un mio coetaneo un percorso di Leva Civica o Servizio Civile poiché prima di tutto si fa esperienza e poi se una persona è indecisa e non sa totalmente se un lavoro è il suo oppure no gli permette di chiarirsi le idee; perciò per chi fosse indeciso sul presentare domanda o meno io consiglierei che se l’ambito del progetto vi interessa di buttarvi senza paura.

L’episodio che mi porterò sempre con me sono i bambini grandi di una sezione che appena arrivavo mi correvano incontro, mi saltavano in braccio, mi abbracciavano e non mi mollavano più; mentre la frase che tengo nel cuore è: sei una ragazza davvero speciale e con grandi capacità.

Vorrei ringraziare in primis Associazione Mosaico per avermi dato questa possibilità che purtroppo è passata troppo velocemente,  poi vorrei ringraziare la mia referente dell’ente sempre presente e disponibile in ogni occasione e anche le mie colleghe davvero gentili, persone fantastiche con cui ho creato un bellissimo rapporto.

Chiara Rota, volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria in servizio presso Comune di Palazzago (BG) per il progetto "ASSISTENZA SCOLASTICA A PALAZZAGO 2020"

 

Meditazione

Che cosa dire di questo periodo?

È successo un qualcosa di assolutamente imprevisto che ci ha costretto a fermarci. Mi piace pensare che ogni cosa, anche la più terribile, abbia un senso e perciò penso che anche questa epidemia non sia cascata giù dal cielo senza un motivo. La prima cosa che mi viene in mente è che la maggior parte delle persone dopo la spensieratezza dell'infanzia entra in una sorta di tunnel fino alla vecchiaia in cui è talmente presa dalle cose che non si ferma mai un attimo a riflettere, non si siede mai a pensare "sono sereno?", "Cosa potrei fare per esserlo?".

Si è talmente presi dalla routine quotidiana, dai progetti e dagli impegni, che si procede con il pilota automatico, scordandoci che essere sereni è un nostro diritto. La mia speranza quindi è che questo evento ad un primo sguardo sicuramente negativo (per diversi motivi) sia anche servito a tanti per migliorare in qualche maniera la propria vita e che il mondo non torni quello di prima, ma diventi in qualche modo migliore, abitato da persone più umane. Purtroppo da fine febbraio sono fermo con la Leva Civica, spero di riprendere quanto prima. Le mie giornate trascorrono tra lavori in casa, letture e serie tv. Sinceramente la limitazione della libertà che è stata imposta nell'emergenza l'ho sentita molto ed è stato difficile per un camminatore come me rinunciare all'aria aperta e spero vivamente che presto non saranno più necessarie queste norme. 

William Colombo, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa La Vecchia Quercia (LC) "GIOVANI IN CAMPO 2019" nell'ambito delle attività di assistenza e servizio sociale

 
 
 
 
 
 
 

Diritto Felicit

Quante volte vi capita durante l'arco della giornata di cambiare repentinamente il vostro stato d'animo? Passare da un momento di spensieratezza a uno che invece vorresti spaccare tutto?

A me personalmente è successo spesso e allora ho cercato di capire il perché. Sarà perché ci è stata tolta la nostra libertà? Sarà perché la nostra vita è stata messa in stand-by forzatamente? Sarà perché questo virus ci ha intrappolati in casa contro la nostra volontà togliendoci tutto e soprattutto la nostra felicità? Stiamo cercando tutti di restare a galla, di non sprofondare, leggendo, cucinando, mangiando, guardando film, ascoltando musica e sognando di tornare a come eravamo prima, proprio, appunto, alla tanto agognata felicità. 

Ma che cos'è la felicità? "La vita è breve, buona, e c'è un diritto fondamentale: il diritto alla felicità. Che non si manifesta e non si deve confondere con una sorta di diritto naturale a diventare ricco o a soverchiare gli altri. Parliamo di un'altra felicità. Delle soddisfazioni piccole, che però valgono molto". Cosi scrive Luis Sepùlveda in questo libro in cui dialoga con Carlo Petrini, cercando di trovare una risposta alla domanda più difficile, la domanda che mi accompagna ogni giorno da sempre. È vero, prima della pandemia avevamo a disposizione qualsiasi cosa, da quelle materiali a quelle più astratte, ma eravamo davvero contenti? In questo periodo ho cercato di conoscermi meglio, di capire chi sono e cosa voglio, di pormi obiettivi diversi. Per quanto possa sembrare strano io ringrazio questo momento storico, quest'opportunità, questo tempo per noi. Ho capito pian piano che per stare bene, per essere serena, non ci vuole molto, e forse è privandosi di tutto che si è felici davvero.

 

Susana Maria Pizzagalli, volontaria di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa Sineresi (LC) "LEVA CIVICA NELL'AMBITO DI BELLANO" nell'ambito delle attività di organizzazione e promozione di interventi educativi

   

Piccolo principe

Vi racconterò della mia esperienza e delle mie emozioni durante questo periodo molto difficile della nostra vita. Vorrei iniziare citando una frase dell'opera che ho scelto per rappresentarmi: "È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante". Questa frase mi aiuta a riflettere e a capire ciò che provo in un momento così cupo, dove molte persone soffrono e altre sperano in un domani migliore. 

Io penso che sia inutile abbattersi troppo ma bisogna avere pazienza, sfruttare questa situazione per capire veramente chi siamo e cosa vogliamo, perché si rischia di finire con lo sprofondare nelle nostre paure e insicurezze, sentite ancora di più durante l'emergenza.


Questo momento è più unico che raro, ci permette di cogliere molte cose scontate o banali, inoltre cambia la prospettiva del tempo e dello spazio percepito normalmente. Ognuno di noi avrà imparato qualcosa di nuovo o riscoperto cose perdute, ma soprattutto io personalmente ho compreso l'importanza del tempo e delle persone con cui lo condivido.

Infine spero che tutti riescano a trovare quelle persone di cui sentiamo la mancanza e che durante questi periodi di bisogno ci hanno reso felici, perché una volta passato il brutto momento ogni cosa, anche la più semplice, sarà speciale se si farà con chi è diventato importante per noi nonostante la distanza.

 

 

  

 

Andrea, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land durante l'emergenza Covid-19

14summertime

Ho letto le bellissime parole scritte da alcuni degli altri ragazzi della Leva Civica e mi sono subito sentita meglio. Ormai sono due mesi che stiamo vivendo un momento storico unico e allo stesso tempo triste. Ho provato molte volte a mettere nero su bianco le mie emozioni ma non ci sono mai riuscita; forse perché non esistono parole che possano esprimere tutto ciò o forse perché ancora oggi non ho elaborato bene cosa stiamo vivendo.

Ci ho messo un po’ di giorni a capire cosa volevo lasciare a voi di questa mia esperienza e non trovando parole adatte ho pensato ad un’immagine. Fin da quando sono bambina l’arte per me è stata una compagna di viaggio, ho sempre pensato fosse un mezzo stupendo per trasmettere un messaggio. Tra gli artisti che più ammiro c’è Edward Hopper, esponete del realismo americano contemporaneo. Le sue opere sono spesso paesaggi, architetture, interni di case messi in relazione alla figura umana, sola e desolata. Ciò che più amo di lui è il perfetto connubio che fa tra la tecnica impressionista e metafisica; ha una capacità strabiliante di trasmettere il silenzio, la malinconia, la solitudine e la pace.

Ho pensato che l’immagine più adatta fosse “Summertime” del 1943: racchiude alla perfezione questo momento, il fatto che sia stata dipinta in un frangente storico così importante, così terribile. La figura femminile sembrerebbe guardare verso il sole, verso un cielo limpido e sereno, ed è quello che voglio fare io ora, guardare ad un futuro più luminoso, guardare ad un cambiamento positivo. Perché è quello in cui spero.

 

 

Chiara Mainetti, volontaria di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa la Vecchia Quercia (LC) di per il progetto "GIOVANI IN CAMPO 2019" nell'ambito delle attività di assistenza e servizio sociale

13autunno

 

Claudia, una giovane volontaria di Leva Civica Regionale - Living Land, ha vissuto "in prima linea" le comprensibili incertezze e i comprensibili timori dell'emergenza Covid-19, raffrontati, nella sua testimonianza, con quelli espressi in una celebre lirica di Giuseppe Ungaretti.

"Ci ho messo un po' a decidere cosa sentivo che mi rappresentasse maggiormente in questo periodo di quarantena. Alla fine ho scelto la poesia "Soldati" di Giuseppe Ungaretti per due motivazioni, collegate tra loro. La prima è perché credo che come concetto esprima perfettamente quello che ognuno di noi percepisce in questo periodo: la fragilità, l'insicurezza, la paura di non sapere cosa ci aspetta in futuro. Io sono stata fortunata perché ho potuto riprendere la Leva Civica, ma avevo tanti progetti per quest'anno che mi stanno scivolando via e la cosa mi preoccupa perché mi ero fissata degli obbiettivi che non so se o quando riuscirò a raggiungere. Quindi immagino sia la stessa cosa per molti di voi che, come me, speravano di realizzare i propri sogni e invece si ritrovano costretti a dover aspettare senza poter fare nulla.

L'altra motivazione è che proprio in questo periodo di fermo forzato ho avuto modo di riprendere in mano i alcuni dei miei hobby, tra cui la scrittura e la lettura, e scegliere una poesia mi è sembrata la cosa più spontanea. In queste settimane ho avuto la possibilità di riflettere, passare del tempo con me stessa, prendermi del tempo per dedicarmi a quelle passioni che stavo lasciando indietro e riscoprire anche il rapporto con chi mi sta vicino. Proprio in questo modo mi sono accorta di quanto dessi per scontate alcune cose che potevo fare e che, per pigrizia, ho rimandato, pensando che avrei avuto tutto il tempo “domani”, quando domani è diventato oggi, in una sequenza di giorni sempre tutti uguali dove mi era stata tolta perfino la possibilità di fare le lunghe passeggiate con il mio cane. La quarantena mi ha fatto capire le cose che sono essenziali per farmi stare bene e spero che sia stato così anche per molta altra gente che come me si è trovata a dover fare i conti con se stessa. Vorrei sperare che tutti siano riusciti a raccogliere la motivazione necessaria per affrontare ciò che ci aspetta e per apprezzare quello che di bello e semplice la vita ci mette davanti". 

 

Claudia Viscardi, volontia di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso il Comune di Pescate per il progetto "LEVA CIVICA A SOSTEGNO DEI CITTADINI DI MOLTENO, PESCATE E MALGRATE" nell'ambito dell'attività amministrativa progettuale, gestionale e di contabilità per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale

12codocenteSono due mesi che non metto piede in quell'istituto che ormai era diventata una seconda famiglia per me. Mi sono ritrovato all'interno di classi di ragazzi che avevano qualche anno in meno di me, che hanno imparato a rispettarmi e a volermi bene. E sapete una cosa? Mi mancano davvero tanto! Non sembra vero che, nonostante il poco tempo passato con loro, ho lasciato un segno indelebile nei loro cuori. Questi ragazzi mi hanno scritto ogni tanto durante la quarantena per chiedermi come stavo, per chiedermi se l'anno prossimo quando sarebbero forse rientrati mi avrebbero ritrovato in classe con l'altra prof di inglese pronti a salutarmi con il solito "Buongiorno prof!".

Io non sapevo cosa voleva dire essere un insegnante, ho sempre snobbato questa professione, ma ora la vedo con occhi diversi. Il tempo a casa mi ha fatto pensare tanto al mio futuro e chissà magari diventerò un professore veramente. Spero di potervi rivedere presto per condividere con voi qualche altra esperienza! 

 

Stefano Colombo, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Fondazione Monsignor Giulio Parmigiani per il progetto "Leva Civica nell'ambito di Lecco" nel settore attività di organizzazione e promozione di attività educative (LC)

 

 

Voglio parlarvi un po' di come sta andando la mia quarantena, partendo dalla famosa canzone dei Beatles "Yesterday", dove nella prima strofa si ricorda il passato con un sentimento di malinconia perché il presente non è quello che ci si aspettava che fosse ma è arrivato e bisogna guardarlo in faccia. Voglio parlarvi un po' di come sta andando la mia quarantena, partendo dalla famosa canzone dei Beatles "Yesterday", dove nella prima strofa si ricorda il passato con un sentimento di malinconia perché il presente non è quello che ci si aspettava che fosse ma è arrivato e bisogna guardarlo in faccia. Vi dico questo perché sono stato sfortunato e per qualche causa sconosciuta la mia famiglia si è ammalata tutta a causa del virus. Fortunatamente la malattia ha fatto il suo corso, lungo e doloroso corso, però è passata. È stato difficile affrontare questa cosa perché molto più grande di noi e inaspettata; quando il virus è entrato in casa ha stravolto un po' i ritmi e la quotidianità; il dormire tutto il giorno, saltare i pasti perché non si aveva fame, le ore passate a fare niente perché alzarsi era troppo faticoso, mi hanno fatto capire che forse la routine è una delle cose che avrei dovuto apprezzare di più della vita pre-virus. Comunque, finita la malattia, è stato molto difficile tornare a questa stabilità. Una delle cose che mi ha aiutato di più è stata il fatto di poter tornare a svolgere il mio compito da Leva Civica, non solo perché riusciva a darmi dei ritmi con degli orari da rispettare, ma anche perché il rivedere le facce dei ragazzi che non vedevo da tanto mi ha dato la forza di riprendermi. Il mio auspicio per il futuro è di poter  tornare a svolgere il nostro lavoro e vivere la nostra vita con le lezioni che abbiamo imparato, che ci accompagnano e ci guidano verso un domani in cui nessuno sarà mai più costretto a passare quello che ho passato io e stiamo passando tutti.

 

"Yesterday,

All my troubles seemed so far away,

Now it looks as though they're here to stay

Oh I believe in yesterday"

 

Davide, volontario di Leva Civica Regionale - Living Land in servizio presso Cooperativa Sineresi per il progetto "Leva Civica nell'ambito di Lecco" nell'ambito: attività di promozione e organizzazione di attività educative (LC)

 

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