TESTIMONIANZE LEVA CIVICA

LEVA CIVICA – COOPERATIVA IL VOLO (Monticello Brianza – LC)

Dopo la fine delle scuole superiori, mi sono cimentata in una scelta universitaria che mi ispirava, mi attirava: infermieristica.
L’ho sempre pensato e, ora più che mai, so quanto io senta la necessità di voler lavorare a contatto con le persone, perché per me un lavoro deve essere un luogo dove poter mettersi in gioco con gli altri, soprattutto con chi, su questa terra, sente di fare più fatica.
L’ho visto nei volti stanchi dei malati in ospedale e ora lo sto sperimentando con i ragazzi della comunità psichiatrica “Il Volo”.
I loro occhi che mi scrutano in silenzio, fissi, chiedendomi aiuto, chiedendomi un po’ di normalità, di vita, smuovono in me qualcosa di indescrivibile a parole.
Nei loro abbracci spontanei, nei loro sorrisi, mi sento a casa, dove è “tutto un equilibrio sopra la follia”. Stare a contatto con gli altri ci fa capire di più chi siamo noi stessi, stare con i più fragili ci rende fragili. E sentirsi fragili è la sensazione che più mette in difficoltà, perché esprime un po’ l’essenza della persona che si è, di chi sono io, che va oltre al mio aspetto, che va oltre la mia diligenza o “perfezione” tanto cercata.

Ricordo i miei tirocini in ospedale, c’era tanta adrenalina, le ore volavano e ho conosciuto un’infinità di persone, di storie, storie di mamme, papà, nonni, zii, nella mia mente ho ancora impressi volti e sorrisi di chi mi ringraziava ogni volta che mi vedeva, che mi cercava quando aveva bisogno.
Ricordo bene chi ha creduto tanto nelle mie potenzialità e che mi ha preso da parte per cercare di farmi capire che valessi qualcosa.
Uno degli ultimi ricordi che ho, è il momento in cui mi hanno dato il voto dopo il secondo tirocinio. Alla fine di quel tirocinio avevo raggiunto la consapevolezza che ciò che mi rendeva più soddisfatta era la relazione con i pazienti. Ricordo benissimo una donna anziana che, uno degli ultimi giorni, mi chiamò per farmi vedere un album di foto di quando faceva la volontaria in un’associazione per disabili. Non mi chiamò per alzarle il letto, perché la flebo continuava a suonare, o perché aveva suonato il campanello per sbaglio.
Mi aveva chiamato perché voleva condividere la sua vita con qualcuno, perché quando non stai bene, quello che vuoi fare è parlare con qualcuno per stare meglio.
Ero contenta quando venivo cercata per parlare, semplicemente scambiare due chiacchiere, farsi due risate oppure piangere un po’ perché sicuramente stare in un letto d’ospedale non aiuta. Ho sempre cercato di portare la normalità e la bellezza del mondo che, almeno io, fuori da quelle quattro mura, potevo ammirare. Perché a volte non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo fino a che non siamo intrappolati in un luogo che mai speravamo di raggiungere.
Ed è stato vivere realtà come questa, posti che nessuno vorrebbe mai sperimentare, che mi ha fatto riflettere su quanto, chi ci lavora li rende migliori.
Ed è così che le persone iniziano a sentirsi normali anche in luoghi che nessuno vorrebbe diventassero la loro normalità.

Prima in ospedale e poi in comunità, dove sono immersa ora. Un luogo assolutamente terrificante a pensarlo, eppure quando ci sono dentro, è come fossi in Paradiso.
Non è l’inferno, perché per i ragazzi l’inferno è fuori da lì, senza strumenti, senza consapevolezze.
È come se, per vedere il mondo con i giusti occhi, fosse richiesto loro di provare a distaccarsi da esso e guardarsi dentro. Quando sono lì, per me succede la stessa cosa. Mi vedo dentro.
È qui che la relazione con gli altri, quella che avevo lasciato alla signora con l’album, si è concretizzata di nuovo, tutta di botto, in 20 ragazzi e ragazze della mia età.
Solo che loro, la loro vita, non me la spiegano con le foto, ma la mostrano sulla loro pelle, nei loro occhi, nei loro abbracci, nei loro pianti, nei loro messaggi scritti a penna. È tramite loro che poi, con le mie parole, i miei gesti, mi metto a nudo, non ho più filtri, perché non serve più averli.
È dalla loro fragilità, umanità, che mi sento più umana anche io. Tutto questo ha fatto uscire un lato di me che, avendo fatto un anno di Infermieristica, sicuramente stava uscendo, lentamente, ma stava uscendo e prendendo una direzione sbagliata, stava andando sul binario sbagliato. Poi ad un certo punto sono scesa dal treno, anche perché non avevo altra scelta, e sono salita su quello accanto, è passato proprio per caso, e da lì, giorno dopo giorno, ho sentito di star raggiungendo la via giusta per poter esprimere davvero me stessa.
La comunità, la Leva Civica mi ha dato e mi sta dando questo. Non posso essere certa, nessuno di noi potrà mai essere certo di dove arriverà, ma abbiamo la fortuna di poter scegliere, capire ciò che fa per noi, che ci fa sentire bene e che ci fa crescerePossiamo scegliere soprattutto come non sprecare tempo, se sappiamo che c’è qualcos’altro che ci aspetta. La consapevolezza che è la vita che cambia, che siamo noi che cambiamo nel tempo con essa, ci porta a fare le giuste scelte per noi stessi.

La felicità non si riconduce all’aggiungere, ma a togliere ciò di cui non necessitiamo più e ad accogliere il cambiamento.

Ho bisogno di questa semplicità, di fare ciò che mi piace, che mi fa stare bene. Riconoscere che la fatica deve essere spesa bene, calibrata per qualcosa che davvero mi smuove dentro, che aiuta a guardarmi dentro e sì, esperienza migliore di questa, forse, non poteva capitarmi.

Vicolo

FiduciaHug

 

Camilla Ciotti, Operatrice Volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria, presso la Cooperativa Il Volo di Monticello Brianza (LC) per il progetto "Ti accompagno: un progetto di Leva Civica a supporto dei più fragili"

 

Ciao!

Ho deciso di presentare la domanda per svolgere la Leva Civica alla Cooperativa Fili Intrecciati FA. Nello specifico lavoro presso la comunità - alloggio "Favola", una struttura che prevede l’accoglienza di minori a cui genitori è stato tolto l’affidamento dal Tribunale.

La mia mansione riguarda l’affiancamento della figura educativa nella gestione delle attività quotidiane, esempio cucinare, andare a prendere i ragazzi a scuola, mantenere in ordine la comunità; ma anche quella di essere un sostegno per i minori che purtroppo sentono una mancanza della figura genitoriale.

Fin da subito mi sono sentita accolta e integrata. Questo processo è agevolato dal fatto che sono una persona empatica e socievole, mi piace creare relazioni e ascoltare l’altro.

La scelta di svolgere la Leva Civica in una comunità – alloggio è dovuta al fatto che vorrei applicare i miei studi teorici (sono iscritta alla facoltà di Scienze dell’Educazione all’Università di Bergamo) su un campo pratica e comprendere se questo tipo di lavoro sarà quello che voglio svolgere in futuro.

Siccome ho iniziato da pochi mesi questa mia nuova esperienza, faccio fatica a comprendere se questo sarà il mio lavoro futuro, se devo continuare con gli studi una volta laureata o se devo intraprendere un altro tipo di percorso lavorativo. In poche parole devo ancora capire quale strada intraprendere.

Tu be continued...

 

Mara Besana, Operatrice Volontraia di Leva Civica Lombarda Volontaria, in servizio presso la comunità alloggio "Favola" della Cooperativa Fili Intrecciati di Brignano Gera d'Adda (BG)

Ciao, mi chiamo Laura, ho 23 anni, ad ottobre ho iniziato il mio servizio di Leva Civica presso il Comune di Albino nelle Politiche Giovanili che terminerò a fine marzo.

Tale progetto ha previsto che io e Vincenzo, mio compagno di Leva Civica, facessimo parte della gestione delle Politiche Giovanili che ad Albino funzionano tramite un tavolo, una “rete”, tra più enti del territorio. A noi viene richiesto di portare il nostro contributo, in qualità di giovani, appunto, nei progetti che nascono a questo tavolo e nel portare all’esterno, a tutti gli altri ragazzi, le proposte del territorio. Per questo, ogni settimana svolgiamo il nostro servizio presso gli enti del tavolo: ad esempio, presso una scuola paritaria svolgo delle lezioni di supporto per gli alunni, aiuto i ragazzi degli spazi compiti presso gli oratori di Albino, collaboro con un’associazione sportiva per offrire un servizio di ginnastica a ragazzi con disagi psichici. Correlato a questo, mi occupo anche della gestione della comunicazione delle politiche giovanili tramite la pagina Instagram @noi_giovanialbino.

Questa esperienza mi ha formato a livello umano e professionale. Ha permesso di conoscere meglio sia i miei talenti che i miei limiti in più contesti diversi, orientandomi così nel mondo della mia vita personale e del lavoro. Nello specifico, mi ha fornito una buona esperienza nel campo dei Servizi Sociali e della relazione educativa con gli adolescenti che ho integrato con il mio percorso di studi: sono educatrice e presto mi laureerò in Scienze Pedagogiche. In questi sei mesi sono stata sia studente che Operatrice Volontaria e questo ha affinato la mia capacità di gestione e organizzazione del tempo, seppur a costo di alcuni sacrifici. Mi ha insegnato, poi, a gestire dei rapporti professionali con più responsabili in un contesto più complesso di amministrazione comunale, ampliando, in aggiunta, la mia rete di conoscenze sul territorio. Tutta questa esperienza mi ha fornito strumenti operativi concreti che custodisco nel mio zaino, certa che li saprò riusare in ogni futura occasione di vita e lavoro.

In conclusione, voglio porre i miei sentiti ringraziamenti agli operatori di Mosaico che mi hanno affiancato con cura e dedizione in questa esperienza e mi hanno aiutato, tramite i loro incontri di formazione e tutoraggio, ad orientarmi nel mondo del lavoro; e a tutte le persone del Comune di Albino con cui ho collaborato.


Mazzucchi Laura giovaniMazzucchi Laura giovani

Laura Mazzucchi, Operatrice Volontaria di Leva Civica, in servizio per il Comune di Albino (BG) per il progetto: "Insieme si può: progetto di Leva Civica a supporto della Comunità"

 

 

 

Manenti ElisaHo saputo della possibilità di partecipare a questa esperienza di Leva Civica da una mia cara amica. La cosa divertente è che presto servizio presso un doposcuola che conosco molto bene perché da piccola, io stessa, sono stata una bambina che lo frequentava. Ritornarci da "educatrice" mi ha fatto molto piacere, mi ha dato la possibilità di relazionarmi con bambini di fasce d’età che per il mio percorso di studi (sono laureata in Lettere moderne e sto prendendo la laurea magistrale sempre nello stesso corso) non erano previste.

Il mio lavoro all’interno della cooperativa riguarda l’aiuto pranzo con le classi di 1° e 2° elementare alternati con quelli di 5° elementare; durante i pomeriggi invece due giorni a settimana faccio l’aiuto compiti con la 5°elementare, altri due pomeriggi invece tengo i bambini della scuola materna

In foto ho allegato la festicciola che abbiamo fatto ad Halloween con tutti i bambini delle elementari (sono presenti anche i ragazzi delle medie, ma ritenendosi troppo "grandi" non sono voluti rientrare nella foto, queste nuove generazioni!). In altre foto potete vedere i bambini dell’infanzia, il cartellone che abbiamo realizzato (qui in fase ancora di preparazione) con tutte le manine dei bambini insieme alla mia e quella dell’educatrice Pinuccia, i lavoretti di Natale e lo spazio che utilizziamo al pomeriggio, dove una o due volte al mese, lo trasformo in una sala cinema per far vedere loro dei cartoni animati. 

Per quanto mi duole ammetterlo, essendo una persona dal carattere forte che si emoziona raramente, questi piccoletti mi hanno scaldato il cuore. Sono a tre mesi dall’inizio del percorso come Leva Civica e devo dire che mi ha già insegnato molto. Ho capito quanto sia importante mettersi in gioco, sempre. La vita è imprevedibile. Anche se so che questo non sarà il mio lavoro futuro (anche se, chi può dirlo) dentro di me ha già lasciato una traccia profonda, arricchendomi come persona e come essere umano. I bambini hanno quel qualcosa in più che non  si può spiegare a parole, come ho scritto nella letterina di Natale a tutti loro e ai loro genitori "i bambini vedono orizzonti dove noi vediamo confini". 

Consiglio l’esperienza di Leva Civica in questo ambito a tutti, soprattutto a tutti coloro che magari dopo la scuola superiore non sanno ancora bene quale sia il proprio cammino, o a chiunque abbia bisogno di ritrovarsi. 

Elisa Manenti, Operatrice Volontaria in Leva Civica Lombarda Volontaria per Associazione Centro Aiuto minori e Famiglia di Romano di Lombardia (BG)

 

Se anche tu, come Elisa, vuoi partecipare a un'esperienza di Leva Civica, hai tempo fino al 13 gennaio 2023 per presentare la tua domanda di partecipazione.

Clicca qui per consultare le posizioni aperte

 

 

Buongiorno,
sono Martina Costanzo e svolgo il servizio di Leva Civica presso il Comune di Montorfano (CO) all'interno l'Ufficio Demografico.
Voglio raccontare l'importanza del passaggio di "testimone" che è avvenuto tra me e il ragazzo in Leva Civica uscente.  È stato rassicurante comunicare e avere a fianco un mio coetaneo con la quale apprendere il nuovo impiego. Disponibili e cordiali anche le mie colleghe d'ufficio, tra cui Serena Tessaro, mia responsabile.
L'esperienza è estremamente positiva e sono contenta di poter svolgere servizio presso il Comune di Montorfano (CO), piccolissima realtà.
 
Martina Costanzo

 

IL POST DI BENVENUTO DELLA COOOPERATIVA SOCIALE IL VOLO ALLA OPERATRICE VOLONTARIA DI LEVA CIVICA

Primo giorno di … #LevaCivica.
Oggi Camilla Ciotti ha iniziato l’esperienza di Leva Civica con noi de Il Volo.
Camilla è una studentessa di infermieristica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca ed ha iniziato il suo primo giorno al Volo con una presentazione dello staff al completo. La riunione è stata utile per comprendere al meglio la realtà lavorativa che la accoglierà per i prossimi 12 mesi, nei quali affiancherà gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane.

Agitazione, emozione ed un po’ di timore … non solo per Camilla, infatti, anche per noi del Volo si è trattato di un primo giorno. Abbiamo deciso di affrontare questa nuova avventura e di crescere insieme.

Siamo entusiasti e crediamo nella buona riuscita di questo nuovo progetto. Cercheremo durante questi mesi di far fruttare le risorse che ci sono state date per fare insieme qualcosa di bello.

Ci auguriamo ed auguriamo a Camilla, buona fortuna per questo nuovo inizio!

Per far comprendere al meglio la mia esperienza ho deciso di trascrivere il testo di una canzone di Alex Britti: “Gli occhi dei bambini”.

 

Sono gli occhi dei bambini che

fanno girare il mondo

sono i sogni dei bambini che

fanno tornare il sole

sono gli occhi dei bambini che

a volte fanno male

sono i sogni dei bambini che

fanno grande il Natale

e che fanno primavera ogni anno

ed ogni anno ci ricordano l'età

e faticano a studiare poesie

ma cantano pubblicità

sono gli occhi dei bambini che

non vogliono dormire

e nascondono segreti che

non potrai mai capire

sono gli occhi dei bambini che

ci prendono per mano

sono i sogni dei bambini che

ci portano lontano

dove un tempo volavamo e un giorno

un giorno forse torneremo là

a giocare ancora col futuro

tra una bugia e una verità

sono gli occhi dei bambini

mentre un aquilone vola

ci raccontano la vita

senza dire una parola

sono gli occhi dei bambini che

incontri a colazione ci vedi ancora un po’ di sonno

e che Dio non è un'invenzione

sono gli occhi dei bambini che

sconfiggono la guerra

che la fanno solamente per giocare

buttandosi per terra

che diventeranno grandi un giorno

e forse un giorno diventeranno eroi

ma con gli occhi dei bambini adesso

ci innamoriamo noi

che diventeranno grandi un giorno

e forse un giorno diventeranno eroi

ma con gli occhi dei bambini adesso

ci innamoriamo noi

ci innamoriamo noi

come i bambini noi.

 

Infine volevo concludere con alcune citazioni che descrivono bene tutto il percorso che sto svolgendo e ciò che sto imparando.

Attraverso gli occhi di un bambino vedremmo il mondo per come dovrebbe essere.

Attraverso gli occhi di un bambino ogni cosa diventa possibile.

 

Io penso di aver imparato moltissime cose… e se devo sceglierne una da raccontare è che davvero i bambini ti fanno imparare moltissime cose, ti fanno imparare a sorridere sempre, a crederci e a insistere, a “buttarsi” nelle relazioni e a non aver paura di sbagliare. Ti fanno credere in loro e in noi stessi e ti fanno vedere i loro occhi, fatti di sogni, libertà e infinito.

 

Rusconi Martina, Operatrice Volontaria di Leva Civica per Fondazione Monsignor Giulio Parmigiani presso la Scuola dell'Infanzia Gavazzi di Valmadrera (LC)

Ho iniziato il mio percorso di Leva Civica nel mese di settembre 2021, in una comunità mamma-bambino, presso la cooperativa Generazioni Fa.

Il motivo principale per cui ho deciso di intraprendere questo percorso è stato soprattutto la mancanza di esperienza in un ambito lavorativo. Infatti, oltre allo studio, ho avuto esperienze di lavoro molto blande, seppure interessanti (come ad esempio la baby sitter), e, in vista della laurea, ho deciso di “farmi le ossa” in un ambito complicato come quello della comunità.

Ovviamente non mi sento di dare in questo momento di dare un giudizio complessivo alla mia esperienza, avendo lavorato solamente 3 mesi, ma fino a questo momento ciò che ho osservato maggiormente è il rapporto di queste donne con i propri figli, che è molto vario, e si articola in base alle esperienze, alla cultura di appartenenza e al carattere di ognuna di loro; lavorando per molte ore con loro, posso cogliere le sfaccettature di questo legame, e notare anche se e come cambia nel tempo, man mano che il percorso comunitario avanza.

In questi mesi, sto apprezzando molto due cose in particolare: il tempo che passo con i bambini, e i momenti in cui parlo con le mamme, specialmente dopo cena.

Mi piace molto stare con i bambini, di tutte le età, presenti in comunità: infatti, nonostante le esperienze che hanno subito, sia che traspaiano dal loro comportamento o meno, è sempre una sfida capire come approcciarmi e relazionarmi con loro, tenendo conto del loro vissuto.

Anche con le mamme, questo lavoro rappresenta un vantaggio: in quanto Leva Civica e non educatrice, sanno che non scriverò relazioni riguardanti il loro comportamento, perciò, molto spesso si confidano maggiormente con me piuttosto che con le altre operatrici.

Oltre al motivo già descritto in precedenza, ho voluto intraprendere questo percorso anche per mettermi alla prova: infatti, so da esperienze passate, che il lavoro in comunità è molto pesante, soprattutto dal punto di vista psicologico. Sono molti i giorni in cui si verificano situazioni in cui mi sento molto coinvolta e ci penso anche dopo che sono tornata a casa.

Nonostante questo è un’esperienza che mi sento di consigliare, soprattutto per rafforzarsi, sia dal punto di vista psicologico che emotivo, in vista di un futuro lavoro.

Anche dal punto di vista professionale mi è stato molto utile: prima di iniziare non avevo mai firmato un contratto di lavoro, e anche l’iter burocratico legato alle clausole presenti in esso (come ad esempio la gestione dei permessi o delle ferie) mi è servito per inserirmi maggiormente nel mondo lavorativo, e so che queste informazioni, anche se sembrano scontate, mi saranno molto utili in un futuro impiego professionale.

Credo e spero che questa esperienza mi sarà molto utile, sia nella ricerca di un lavoro, ma anche nel mio modo di approcciarmi ad esso. Ad esempio, se dovessi nuovamente svolgere una professione a contatto con dei minori, mi sentirei molto più preparata a relazionarmi con essi.

Sono molto contenta di aver iniziato questa esperienza, e penso di aver imparato molto da quando ho iniziato (anche se sento di avere ancora molto da imparare, avendo iniziato da soli tre mesi).

In particolar modo a livello relazionale con gli individui in difficoltà, riuscendo a rafforzarmi psicologicamente anche in caso di situazioni pesanti, come ad esempio situazioni che si risolvono con l’affido, o altri contesti in cui il clima non è dei più distesi.

Inizialmente avevo difficoltà a capire come approcciarmi a situazioni di disagio, ma già in questo momento mi sento più sicura nella loro gestione.

Come ultimo punto vorrei parlare delle mie aspettative: mi ritengo particolarmente soddisfatta di questa esperienza fino ad ora, in quanto avevo visto il lavoro in comunità quasi come una sfida, volendo capire se ero in grado di far fronte alle situazioni che si sarebbero create.

Devo dire che essendomi laureata in servizio sociale, e avendo svolto il mio tirocinio all’interno di un servizio di tutela minori, ero già a conoscenza delle difficoltà che avrei potuto avere, o delle problematiche che si sarebbero potute presentare.

Infine, credo che questa esperienza sia necessaria, e faccia crescere moltissimo, sia a livello personale e professionale, e vorrei consigliarla a chiunque non si sentisse ancora sicuro riguardo al proprio futuro lavorativo, perché ritengo che sia utilissimo per poter capire maggiormente che professione si vuole svolgere in futuro.

 

Giulia Panigada, Ooperatrive Volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria per la Cooperativa Generazioni Fa a Bergamo (BG)

Giorgia Mainetti promo LCLVIl 31 Maggio 2021 ho iniziato la mia esperienza di Leva Civica presso il Comune di Arcore.

Da anni lavoravo nei negozi, grandi catene o supermercati e avevo voglia di un’esperienza diversa, nuova, che si potesse avvicinare di più al mio titolo di studio, così sono venuta a conoscenza di questa possibilità e non me la sono fatta scappare!!!

Ho scelto di sintetizzare la mia avventura con queste foto, così diverse tra loro eppure così speciali per me... Non posso parlare di una giornata ‘tipo’ perché per me non è mai esistita durante quest’anno; mi sono sempre occupata di moltissime mansioni ognuna diversa dall’altra.

Sono stata inserita nell’ufficio URP (Ufficio Comunale Relazioni con il Pubblico) e seppur faticoso, sia dal punto di vista di mole di lavoro sia per la vasta quantitá di attivitá di cui ti occupi, mi sono innamorata subito di questo lavoro. Tra le varie attività comunemente svolte ci occupiamo di prendere appuntamenti e distribuire le carte d’identità e i passaporti (per i minori ritirando e portando presso la Questura tutta la documentazione), gestire lamentele, offrire i moduli di tutti gli uffici e supporto per la compilazione, protocollo, rilascio SPID (Sistema pubblico identità digitale) e codici pin e della CRS (Carta Regionale dei Servizi), spedizione di biglietti di benvenuto per i nuovi nati e gestione e organizzazione dei matrimoni, tutta questo unito alle incessanti e continue telefonate!!!

A livello umano ho incontrato una persona meravigliosa, la mia collega Alessandra, che mi ha sempre aiutato e spiegato tutto nei dettagli, senza mai tirarsi indietro. A lei devo tutto quello che ho imparato. In ogni luogo di lavoro servirebbe una persona come lei, preparata sul lavoro e disponibile a livello umano. Mi auguro di poter trovare un lavoro in questo campo, perché questa esperienza mi ha fatto capire che è ciò che mi rende felice. Durante quest’anno mi sono sempre svegliata la mattina con il sorriso per la giornata che stava per iniziare e mai l'ho vissuta come un peso che "speriamo che finisca presto".

Se a fine servizio avessi a disposizione un desiderio da esprimere, sarebbe quello di continuare quest’avventura!

 

Giorgia Mainetti volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria in servizio presso il Comuend di Arcore per il progetto "LEVA CIVICA AL COMUNE DI ARCORE"

Piazza Anna

Leva Civica: mi sta arricchendo a livello personale e mi sta aiutando a capire cosa vorrei fare in futuro

Questa esperienza mi sta arricchendo perché le attività e il rapporto con i ragazzi sono molto gratificanti e mi permettono di uscire dalla mia zona di comfort e sperimentarmi.

Ero in dubbio su che percorso affrontare l'anno prossimo, ma grazie a questo progetto ho deciso quasi sicuramente di iscrivermi a scienze dell'educazione.

Durante questo laboratorio stavamo carteggiando delle assi di legno per colorarle e attaccarci dei vasetti di latta creando dei contenitori per piantine da cucina come salvia, basilico, ecc.

Questo è uno dei vari lavoratori perlopiù artistici che fanno divertire ed esprimere sia i ragazzi che me.

 

 

 

 

 

 

Anna Piazza volontaria di Leva Civica Lombarda Volontaria in servizio presso Cooperativa La Vecchia Quercia - Laorca Lab per il progetto "Giovani in campo 2022"

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