TESTIMONIANZE SERVIZIO CIVILE

Ciao a tutti mi chiamo Roberto e ho 29 anni, in extremis per svolgere il Servizio Civile Universale.
Ho svolto il mio anno di Servizio Civile come aiuto-educatore presso una residenza sanitaria per disabili con deficit fisici e psichici di etá compresa tra i 18 e gli 85 anni.
Inizio col dire che sono stato molto fortunato a trovare questo lavoro. Mi piace chiamarlo "lavoro" perché lo considero come un lavoro part-time a tutti gli effetti.
 
Questa esperienza mi ha dato solamente risvolti positivi, mi ha fatto capire la strada che vorrei percorrere in futuro o come educatore professionale e quindi iscrivendomi all' università (anche se ho quasi 30 anni), oppure fare il corso per diventare Operatore Socio Sanitario.
Consiglio a tutti questa esperienza sia nell'ambito educativo della disabilità ma anche come Operatore Volontario di Servizio Civile in altri ambiti.
Nella mia sede di servizio mi sono trovato subito bene e a mio agio con la mia OLP (Operatrice Locale di Progetto) e con gli altri educatori ed educatrici.
In generale tutto il personale mi ha insegnato e affiancato senza mettermi pressione durante le attività con gli utenti.
 
Questo anno mi ha aperto gli occhi su molti aspetti che prima ignoravo come, ad esempio, al grande lavoro del ruolo dell' educatore, sempre disponibile a migliorare tutti gli aspetti della vita degli utenti e a rendere un poco più sopportabili le gravi problematiche, relazionandosi sempre con grande umiltà e pazienza durante tutto l'arco della giornata. Entrare in una RSD è come entrare in una bolla dove la realtà e le comodità di tutti i giorni sono stravolte, quindi sono rimasto sorpreso dal loro grande e importante lavoro.

Mi piacerebbe molto in futuro fare lo spesso. Finisco col dire che ne è valsa la pena fare il Servizio Civile Universale, peccato sia durato "solo" un anno.

 
Grazie
Roberto
 
Roberto Baragetti, Operatore Volontraio in servizio presso Casa dei Ragazzi - IAMA (Istituto Assistenza Minori e Anziani) Onlus a Olgiate Molgora (LC)

Cascina San Vincenzo accompagna bambini/e, ragazzi/e e le loro famiglie, nel confronto quotidiano con l’autismo in tutte le fasi della vita al fine di raggiungere il massimo livello di autonomia possibile… per tutti!

Un ambiente in cui “trovarsi a casa”, dove nessuno è lasciato solo. Questo è reso possibile grazie all’esperienza ed alla competenza di una équipe professionale integrata di psicologi, pedagogisti, educatori, logopedisti, psicomotricisti che modellano i percorsi abilitativi e riabilitativi sulle caratteristiche di ogni persona e delle rispettive famiglie.

Hai mai pensato di collaborare come Operatore Volontario/Operatrice Volontaria? Segui le avventure di Cascina San Vincenzo e se vuoi metterti in gioco, candidati subito al bando di Leva Civica, stanno cercando proprio te! Vai al bando

 

Lucini Simone e Meroni Sonia, Operatori Volontari in servizio presso il Museo della Seta di Como, alle prese con gli imprevisti e i risvolti del Servizio Civile.
Vuoi essere al loro posto? Candidati entro il 20 febbraio. Vai al bando
 

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il pensiero di Sabrina che sta svolgendo un'esperienza di Servizio Civile presso la biblioteca di Canzo (CO).

"La magia dei libri è proprio questa: trovare se stessi nelle parole di qualcuno che non ci conosce eppure sembra aver scritto di noi e per noi".

Sabrina Zoia, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, presso al biblioteca del Comune di canzo (CO) per il progetto: "Un carrello di Libri"

Servizio Civile con le persone con disabilità Page 1

Sara Battiata, Operatrice Volontaria per Associazione Noi Genitori di Erba (CO)

Pensieri di Servizio Civile, 19 gennaio 2023

 
Ho scelto di presentare domanda per il Servizio Civile nel 2022, a febbraio, per Associazione BiblioLavoro perché ho la passione per il libri, la scrittura e tutto ciò che concerne arte e cultura. Volevo vedere questo mondo da vicino, insomma.
Sono contenta finalmente di aver trovato una possibilità per esprimere ciò che conosco e so fare, e parlando nei primi giorni coi miei colleghi ho ritrovato molte materie di studio in comune; ero sorpresa di trovare tante persone che avessero fatto studi sociologici come me.

La mia prima giornata di servizio ancora me la ricordo. Naturalmente sono entrata dal cancello sbagliato, con grande sorpresa dei miei colleghi.

Già dalla prima settimana, andare al "lavoro" per me era un'attività piacevole. Tra le mie mansioni ci sono la stesura di articoli per il nostro blog, la creazione di grafici da pubblicare su Instagram, l'organizzazione e ricondizionamento di archivi storici e la collocazione ed etichettatura di libri nuovi.

A metà tra un lavoro e l'altro, rimango sorpresa da un nuovo libro che trovo interessante o una rivista che parli di sociologia del lavoro o usi della società.

In più, ci sono sempre momenti di scherzo, sulla mole di lavoro, sulle nostre caratteristiche personali, sui nostri gusti musicali. Che sia in ufficio o fuori all'ora di pranzo, più che essere con dei colleghi la sensazione è quella di essere con degli amici. Senza contare che c'è spesso l'occasione per organizzare uscite e gite insieme al di fuori del lavoro.

Il momento più significativo ed emozionante è stato visitare la sede del centro studi sindacale, facendo tutti insieme una grande riunione e passando qualche momento all'aria aperta. Mi sono stupita della facilità con cui ho interagito con altre persone, pur conoscendole appena.

Sono fiera di aver scelto il Servizio Civile e se tornassi indietro lo sceglierei sempre, perché permette di crescere personalmente, di conoscere per un anno intero consecutivo un ente e d'imparare molto dalle attività che si fanno. Ancora oggi purtroppo, alcune persone non capiscono l'importanza del Servizio Civile.

Io sono stata molto fortunata a entrare in un luogo di lavoro dove tutti riconoscono il mio valore e la potenzialità. Mi sono sentita sin da subito parte integrante del progetto. I miei colleghi chiedono la mia opinione e la mia collaborazione, e non sono cose per nulla scontate.

Spero davvero di continuare la mia attività all'interno di BiblioLavoro.

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Eleonora Di Vico, Operatrice Volontaria per Associazione Bibliolavoro Onlus di Sesto San Giovanni (MI) per il progetto "Libro dopo Libro, Servizio Civile nelle biblioteche della provincia di Milano"

 

 Giovani operatori volontari di Servizio Civile Universale, al termine dell'anno in cui si sono impegnati a favore della comunità in progetti elaborati da Associazione Mosaico, commentano a caldo la loro esperienza. Interviste raccolte nel 2022.

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Rebecca Ester Invernizzi, Operatrice Volontaria di Servizio Civile alla Biblioteca di Cassano D'Adda (MI) per il progetto: "Libro dopo libro, Servzio Civile nelle biblioteche di Milano"

L’esperienza in Servizio Civile la racconterei tramite “Imagine” di John Lennon, a mio parere una delle canzoni più belle mai scritte. Un vero e proprio inno alla pace, per la quale si lotterà ogni giorno e che possiamo ritrovare nelle nostre buone azioni.
Grazie anche a questo testo, so di non essere l’unica a sognare un mondo di pace: “you may say I’m a dreamer, but I’m not di only one”.

Pezzotta Gaia, Operatrice Volontaria di Servizio Civile presso Consorzio Servizi Valcavallina (BG). Progetto: "I libri servono a capire e a capirsi"

C’è chi dice che la primavera sia rinascita e chi, come T. S. Eliot, considera aprile il più crudele dei mesi. Io, come lui, non ho mai amato l’arrivo di questa stagione che per qualche motivo è sempre stata mentalmente e fisicamente turbolenta.

Nel 2022, però, qualcosa è cambiato e nella primavera ho trovato un angolo di pace e un’opportunità. Il pomeriggio del 25 maggio ho iniziato a prestare Servizio Civile presso il Comune del mio paese, Sarnico, e in modo particolare presso la Biblioteca Comunale che per me è sempre stata molto più che una Biblioteca, luogo che mi ha cullata fin da piccola, che mi ha aiutata ad immaginare e a crescere.

In questa stessa Biblioteca avevo già fatto un’esperienza precedente di tirocinio universitario, per circa un mese, ma ora era tutto diverso, ora si trattava di un anno intero con il profumo dei libri e la possibilità di fare quello che più desidero al mondo: diffondere cultura, arte e parole.

Il primo giorno avevo la pelle d’oca. Sarà che il vuoto sociale del Covid aveva cambiato il mio approccio al mondo esterno, ma quando ho visto entrare i primi utenti, e ho potuto aiutarli, parlare con loro, consigliare loro dei libri, mi sono emozionata, mi sono sentita piena.

Da allora è stato tutto un crescendo: eventi estivi da gestire in collaborazione con il Teatro e la Pinacoteca del paese, Cineforum, eventi di lettura in biblioteca per i bambini più piccoli, progetti per espandere il servizio all’esterno votandosi ad un aiuto maggiore per la comunità e alla possibilità che la Biblioteca non sia solo un servizio di scambio, ma un servizio di sostegno, aiuto e scoperta.

Tutto quello che avevo sempre desiderato fare era ora parte di me. Potevo fare la mia parte.

Sicuramente l’organizzazione di eventi in collaborazione con altre arti che non fossero solo la letteratura - cinema, pittura, teatro - è ciò che più ho amato e amo fare, proprio perché vivo un’ambizione d’unione culturale che abbia un impatto sociale e anche psicologico per la comunità.

Ma ogni giorno per me è sempre stata ed è un’esperienza nuova di crescita e di realizzazione: anche solo il normale contatto con le utenze, il poter aprire loro le porte, accoglierle, indirizzarle mi ricorda la mia fortuna e di quanto anche piccolissime cose possano cambiare almeno un pezzetto del brutto che si ha intorno, dare speranza e far trovare una luce.

Per me la Biblioteca è anche e soprattutto l’opportunità di condividere questa luce.

Questa esperienza mi ha aiutata a superare tante mie piccole timidezze e limiti, mi ha aiutata ad avere sempre il coraggio di far sentire la mia voce e la voce di quello in cui credo, mi ha aiutata ad avere organizzazione, e mi ha indubbiamente migliorata a livello umano.

Mi ha inoltre aiutata a saper sempre trovare una soluzione alle problematiche impreviste e difficili. Un aneddoto divertente è stato quando, durante la seconda serata estiva dei nostri eventi di Cineforum - serate di cinema all’aperto - il proiettore si è schiacciato e ha quasi preso il volo per via del vento. La situazione è stata esilarante, ma ovviamente noi ci siamo subito preoccupati per la delusione che le persone presenti, anche abbastanza numerose, avrebbero potuto provare. Alla fine non ci siamo dati per vinti, con massima onestà abbiamo spiegato che avremmo dovuto sistemare il tutto diversamente e che ci sarebbe voluto del tempo, ma nessuno si è mosso, anzi, il paese ci ha aiutati a ovviare il problema, si è reso disponibile e ci ha persino ringraziati per l’opportunità data loro di poter vivere il cinema in modo diverso e interessante, anche per chi non fosse mai stato un vero e proprio cinefilo.

Quest’esperienza mi ha ricordata una cosa che spesso sfugge nelle giornate e nella routine quotidiana: la magia di trasmettere.

Cercherò di proseguire nello stesso ambito anche quando il mio periodo di servizio sarà finito, considerando che è sempre stato il mio obiettivo, ma senza dubbio è un’esperienza che per quanto mi riguarda - soprattutto presso l’ente per cui lavoro - vale sicuramente la pena intraprendere e che consiglierei.

Anche a livello pratico, credo che le ore di formazione obbligatoria parallele al servizio siano un grande aiuto per la preparazione di concorsi futuri, e in generale un utile trampolino di lancio che possa aiutare ad avere più sbocchi lavorativi e più possibilità di trovare lavoro, avendo comunque già un anno di guadagno e indipendenza economica personale, quindi maggiori opportunità.

concerto

vocal

favole

libri

Miriam Tagli, Operatrice Volontaria in servizio presso la biblioteca del Comune di Sarnico (BG). Progetto: I libri Servono a capire e a capirsi: Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca

 

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