Giulia ArpiniNoi giovani non siamo visti di buon occhio dai più adulti e ancora di più dagli anziani. "Stanno sempre ai cellulari", "Non fanno mai nulla di buono" e "Che gioventù sprecata" sono le frasi principali che si sentono pronunciare da coloro che hanno qualche anno in più, soprattutto quando stiamo cercando di migliorare o cambiare, nel nostro piccolo, ciò che loro stessi hanno prodotto o addirittura sostenuto. Posso invece negare sul fatto che ci sono ragazzi della nostra età che fanno da simbolo (principalmente coloro che hanno i capelli colorati, rasati o con acconciature particolari, piercing sul viso e tatuaggi dipinti su tutto il corpo) alla tipica frase "questo ragazzo/questa ragazza che non avrà un futuro", eppure, magari, sono loro stessi che nei pomeriggi liberi vanno a raccontare fiabe negli asili o vanno a fare due chiacchiere con i nonni del paese, ascoltando le loro storie riguardanti la Seconda guerra mondiale. Questa era una piccola premessa per dire semplicemente che oltre ad aiutare coloro che sono in difficoltà di qualsiasi tipo, proteggere l'ambiente, progettare un futuro migliore, noi ragazzi, indipendentemente dai nostri capelli o da come vogliamo decorare la nostra pelle, cambieremo il futuro un passo alla volta per riportare la serenità di una volta. Ne approfitto per raccontare la mia esperienza prima e durante l'emergenza Covid-19. Iscritta al Servizio Civile il 15 gennaio di quest'anno, andavo personalmente a trovare i concittadini del mio paese per due chiacchiere. Ognuno la prendeva in modo diverso, chi mi attendeva con gioia sulla soglia della porta o sulla loro poltroncina davanti alla televisione o con chi, dato il loro carattere solitario, si faceva solo due parole alla finestra. Sono tutte persone over65 che per un problema o per l'altro si sono ritrovate sole e hanno la sensazione di essere escluse dal mondo. Come volontaria, andavo per un'oretta a casa di questi cari e con loro parlavamo di tutto; ricordi passati, amici d'infanzia, avventure da adolescenti o semplicemente spettegolavamo sul programma in televisione. Niente di che, potreste dire, eppure questi carissimi nonni sono quelli che si avvicinano sempre di più all'età della solitudine e del rinchiudersi in casa e avere qualcuno che, anche solo una volta al giorno, viene a scambiare due parole, può veramente farli sentire di nuovo in contatto con il mondo. Nella situazione attuale di difficoltà le chiacchiere si sono ridotte a poche parole scambiate ai rispettivi cancelli dei cittadini che richiedono aiuto per la consegna a domicilio dei medicinali che in questo momento sono tra le cose di cui hanno più bisogno. Ci sono altre mille parole da raccontare, come gli incontri giornalieri con le farmaciste, i medici che ormai mi vedono almeno una volta al giorno e le numerose chiamate in ufficio con l'Assistente Sociale, ma non voglio dilungarmi oltre e rubarvi altro prezioso tempo. Concludo con il ringraziare di cuore coloro che ci stanno guidando in questa esperienza unica e particolare e un caloroso abbraccio virtuale (bisogna rispettare le distanze!).

Giulia Arpini, volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso il Comune di Misano Gera d'Adda (BG) per il progetto "Vicino a te" nell'ambito dell'assistenza ad adulti e terza età in condizioni di disagio

 

Mameli sebastianoDa quando sono state aperte le selezioni per il Servizio Civile ho deciso di provare a candidarmi e fortunatamente ora sono in servizio. Non mi sarei mai aspettato di capitare in una RSA proprio in un momento simile ma mi trovo molto bene a stare con anziani e disabili. Sicuramente non saranno le doppie paia di guanti, le doppie mascherine o la tuta che mi faranno cambiare idea o passare la la voglia. Nella sfortuna, ho avuto la possibilità di aiutare qualcuno, in un momento così critico, nulla di più bello che sentirsi utili e vedere il sorriso sulle facce di quelle persone che ti fanno davvero capire quanto un sorriso possa fare bene.

 

Sebastiano Mameli, volontario di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Fondazione Luigi Boni di Suzzara (MN) per il progetto "Riscoprire gli angeli" nell'ambito dell'assistenza ad adulti e terza età in condizioni di disagio

Rossella Verme Montorfano"Riflessione sul mio percorso di Servizio Civile Universale

In data 15 gennaio 2020 ho iniziato a svolgere il Servizio Civile Universale presso il Comune di Montorfano, con il progetto “Guarda le stelle” che si occupa di minori in condizioni di disagio.

Mi occupavo del servizio pre-scuola presso la scuola primaria di Montorfano, delle attività da svolgere in ufficio con l’assistente sociale e con la segretaria, e dell’assistenza educativa ai minori in condizioni di disagio.  Con i minori che seguivo  sono entrata sin da subito in sintonia, abbiamo stabilito un buon rapporto e penso che anche dopo il servizio continuerà.

Mi sono trovata molto bene sia con voi di Mosaico ( davvero molto disponibili e pronti ad aiutare) sia con l’assistente sociale e con la segretaria, sia con  le famiglie dei minori. Mi reputo molto fortunata ad aver incontrato delle persone splendide!

È un’esperienza che arricchisce il curriculum , quindi dal punto di vista lavorativo, ma la cosa più importante è l’arricchimento a livello umano ed emotivo che regala. Spero che ogni ragazza/ragazzo possa avere la possibilità di intraprendere questo tipo di Servizio, perché fa crescere a livello umano e a livello professionale. Sono felice di aver avuto questa possibilità!

Oggi, 14 gennaio 2021, è il mio ultimo giorno di servizio,  finisce quest’avventura e porterò sempre con me tutte queste emozioni. Ancora grazie!"

Rossella Verme, volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso il Comune di Montorfano per il progetto "Guarda le stelle" nell'ambito dell'assistenza ai minori in condizioni di disagio.

 


Dario Dall'Oro, ex-volontario di Servizio Civile Universale, ha prestato servizio presso la Cooperativa Liberi Sogni di Calolziocorte (LC) per il progetto "Controvento" nell'ambito dell'assistenza ai minori.

BARBARA ZAVAGLIO

Bovezzo 29/04/2021

Mi chiamo Barbara e ho prestato il servizio civile presso la Fondazione Casa di Dio di Via Vittorio  Emanuele II a Brescia. L’esperienza che ho vissuto è stata molto positiva soprattutto perché sono stata tra gli anziani che sanno sempre dare tenerezza ed emozioni. Mi parlavano del loro passato e in questo mi ricordavano tanto la mia nonna che, anche lei come tanti, se ne è andata sola in casa di riposo lo scorso aprile senza che neanche ci potessimo salutare.

Giocavamo a tombola e preparavo insieme alla mia tutor Laura Maffeis e Rita i cruciverba per loro e li aiutavamo a portarli a termine. Li sentivo tutti un po’ “i miei nonni”. Ho potuto vedere con i miei occhi la commozione dei parenti quando rivedevano il loro familiare dopo tanto tempo quando ancora ci si poteva baciare ed abbracciare prima della pandemia. Il progetto si intitolava “Stringendoti le mani” ma l’assurdità di quest’anno è stata proprio non potersi toccare se non tramite guanti asettici e questo mi ha fatto capire ancora di più l’importanza della vicinanza e del contatto fisico in situazioni di solitudine.

Il legame più intenso per quanto riguarda il personale si è stabilito con Monica Minoni, che ringrazio di tutto cuore, perché è stata con me particolarmente affettuosa, materna e chiara nelle indicazioni che mi ha dato per collaborare nei vari impegni amministrativi ed io mi sono sentita veramente utile e orgogliosa di quello che ho imparato stando con lei: piccoli compiti ma di grande importanza nella quotidianità di una R.S.A: per esempio la preparazione degli avvisi da affiggere soprattutto per la sicurezza (e quest’anno sono stati innumerevoli come si può immaginare), l’archiviazione dei documenti degli ospiti e la preparazione degli ausili per loro. Non dimenticherò mai questo anno tanto drammatico ma tanto ricco di esperienza umana e ringrazio l’Associazione Mosaico che mi ha dato l’opportunità di viverlo.

Grazie ancora con tanto affetto

Barbara Zavaglio

 

Barbara Zavaglio, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Fondazione Casa di Dio di Brescia per il progetto "Stringendoti le mani" nell'ambito dell'assistenza agli anziani.

Casaletti MartinaSalve, sono Casaletti Martina ho svolto il mio anno di Servizio di Civile in un asilo nido tramite la Cooperativa Marta a Sannazzaro De Burgondi in provincia di Pavia.

E' stato un anno particolare per tutti per colpa del Covid soprattutto quando c'è stata l'ultima chiusura improvvisa per zona rossa e mi mancavano gli ultimi 20 giorni alla scadenza del contratto e quindi non ho potuto salutare i bambini e questa è stata la parte triste.

Per il resto l'anno di Servizio Civile mi ha fortificato e reso migliore, mi ha dato la possibilità di arricchirmi umanamente e professionalmente visto che il mio corso di studi è legato al lavoro che ho svolto. La cosa più bella è stata conoscere nuovi bambini e farmi amare da loro. 

 

 

 

 

  

  

Casaletti Martina, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Cooperativa Marta di Sannazzaro De Burgondi (PV) per il progetto "Abracadabra" nell'ambito dell'assistenza ai minori.

Ora la parola passa ai nostri operatori volontari. A partire da oggi, 5 luglio, tutti i lunedì Associazione Mosaico pubblicherà sul proprio sito e sui propri canali social una serie di brevi documentari video intitolati “Perché lo facciamo”, in cui i giovani che svolgono il Servizio Civile Universale si raccontano insieme alle loro motivazioni, aspettative, entusiasmi e anche i comprensibili timori.
Con questa iniziativa, sarà interessante seguirli, dalle prime fasi dell’accoglienza sino ai percorsi di formazione. I clip video saranno utili anche per le ragazze e i ragazzi interessati all’esperienza di Servizio Civile Universale e Leva Civica Regionale. Conoscere le impressioni, momento per momento, dei giovani impegnati nei progetti di cittadinanza attiva può costituire un ottimo momento di orientamento per le proprie scelte future. I documentari, realizzati a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione di Associazione Mosaico, saranno utilizzati anche nel corso degli incontri di Associazione Mosaico con le scuole.

Pubblichiamo oggi il secondo breve documentario che raccoglie le testimonianze dei nostri operatori volontari. Questa volta, i giovani che svolgono il Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico raccontano quali siano le loro aspettative da questa nuova esperienza.

 

Qual è il rapporto tra gli operatori volontari del Servizio Civile Universale e la loro comunità? Che cosa significa per loro "cittadinanza attiva"? I ragazzi e le ragazze accolti da Associazione Mosaico, in questo terzo appuntamento del lunedì con il documentario "Perché lo facciamo", parlano ancora del loro rapporto con il territorio alla luce della nuova esperienza.

 

Nuovo appuntamento del lunedì con Elisa, Anna, Alessia, Alberto, Mattia, Valentina e Mala, il nostro primo gruppo di operatori volontari del Servizio Civile Universale protagonisti del documentario "Perché lo facciamo". In questa quarta puntata, i ragazzi ci raccontano le loro aspettative in merito al loro futuro professionale.

Cosa pensano i giovani operatori volontari di Servizio Civile Universale del lavoro svolto da Associazione Mosaico? Associazione Mosaico li assiste in ogni fase della loro esperienza. Ascoltiamo le loro prime impressioni.

Un nuovo gruppo di giovani operatori volontari di Associazione Mosaico racconta che cosa li ha portati a scegliere l'esperienza di Servizio Civile Universale.

 

Silvana rizzi disegno IG

Lo schema che ho rappresentato qui sotto descrive la mia esperienza di Servizio Civile che ho svolto presso il Comune di Erba nell'ufficio dei servizi Sociali. L'esperienza per me è stata formativa al massimo, sono cresciuta e ho imparato davvero cosa voglia dire aiutarsi a lavorare in team. In questo disegno ci sono io, tutti coloro che lavorano con me e i ragazzi che ho incontrato durante la mia esperienza. Siamo disegnati tutti nello stesso modo e nella stessa grandezza perchè così mi sono sentita rispetto alle colleghe e ai ragazzi: tutti uguali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rizzi Silvana, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per il Comune di Erba (CO) per il progetto "Eccomi: posso darti una mano?" nell'ambito dell'assistenza ai disabili

 

Buongiorno,

sono Pappalardo Chiara, sto svolgendo la mia esperienza di volontariato presso il CFPP di Lecco Maggianico (centro di formazione professionale polivalente). Il mio percorso è appena iniziato e ho ancora tanto da scoprire. Ho scelto di cimentarmi in questo ambito a me ancora sconosciuto, perché sono una ragazza solare, serena, ho buone capacità d’ascolto e penso di poter essere adatta a questa esperienza. Se chiudendo gli occhi ripenso al primo giorno di servizio ricordo tanta voglia di iniziare, tanto entusiasmo e quello smarrimento iniziale di ritrovarsi in un posto, un ambiente nuovo in cui muoversi dove non sai bene in quale posizione ti trovi ancora, cosa dovrai fare, come e quali accortezze avere, come ogni prima volta di qualsiasi esperienza. Ma è quella paura iniziale, quella sensazione che viene sovrastata dalla voglia di imparare e di rendersi utili.

Durante il programma di attività estiva ho partecipato anche io attivamente alle riunioni d’equipe, all’organizzazione. Mi è piaciuto molto fotografare, scattare e poter catturare i migliori momenti per i ragazzi durante i giochi e aiutarli a rielaborare quotidianamente gli scatti e le attività proposte in un diario di bordo, mi piace sentirmi utile, saper dare le indicazioni giuste e potergli dare una mano.

Consiglierei sicuramente quest’esperienza di Servizio Civile in quanto ha una crescita personale e può dare tanto, con la possibilità di mettere in gioco le proprie abilità ma anche di imparare senza sentirsi giudicati.

Cit. "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! "

Mi aspetto tanto da quest’esperienza a livello personale e spero che al termine del servizio io sia più fiduciosa di me stessa e del mondo e di imparare il più possibile!

Questo è un augurio che mi faccio mentre continuo a intraprendere questo percorso. Ringrazio infinitamente chi mi ha permesso tutto ciò e dato la possibilità di partecipare.

 

Sono Francesca Vailati e sono una servizio civilista. Ho iniziato a prestare servizio il 25 maggio 2021 per la cooperativa Ellepikappa di Pozzo d’Adda.

Presto servizio presso lo Sprar, un servizio di accoglienza per migranti. Prima di iniziare questo percorso non ero a conoscenza che questo mondo fosse cosi ampio. Conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo e le loro diverse culture amplia il proprio bagaglio emotivo. Inizialmente i ragazzi erano timorosi e poco fiduciosi ma grazie al mio carattere estroverso e altruista siamo riusciti a conoscerci e fidarci. Mi hanno raccontato le loro storie e i loro passati difficili.

Se dovessi descrivere il mio servizio in 5 parole sarebbero: condivisione, risate, emozioni, solidarietà e comprensione. Nel mio caso aiutavo i ragazzi nell’imparare la nostra lingua, imparare a prenotare visite ed eventualmente accompagnarli a fare visite. Gli accompagnamenti mi hanno aiutato molto ad entrare in contatto con i ragazzi perché trovandoci da soli a fare anche viaggi lunghi abbiamo avuto modo di raccontarci molte cose e fare tante risate.

Consiglio a tutti di provare esperienze simili perché si scoprono lati personali che magari non si conoscevano e non c’è nulla di piu ripagante quando capisci che il tuo aiuto è stato fondamentale.

Francesca Vailati, volontaria di Servizio Civile Universale per Ellepikappa di Pozzo d'Adda (MI) per il progetto "Ci sono anch'io e sono qui per te: percorsi di aiuto per combattere il disagio e favorire l'inclusione"

 

Quali sono le aspettative che un ragazzo o una ragazza nutrono nei confronti del Servizio Civile Universale? Dove presteranno il loro servizio questi giovani operatori di Associazione Mosaico? È il tema di "Perché lo facciamo" numero 7.

I ragazzi e le ragazze che svolgono il Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico sono consapevoli non solo di vivere un'esperienza formativa importantissima per se stessi, ma anche dell'importanza di svolgere un servizio di cittadinanza attiva molto prezioso per la loro comunità. Ce lo raccontano in prima persona in questa puntata del nostro documentario.

Servizio Civile Universale e prospettive per il futuro professionale. In questa breve puntata è ancora protagonista il secondo gruppo dei ragazzi in servizio con Associazione Mosaico, intervistati per il nostro documentario. Tutti sono certi che il loro impegno come operatori volontari di Servizio civile sarà un'esperienza utilissima nella ricerca di un'occupazione.

Con questa decima puntata, salutiamo Goutami, Davide, Francesco, Andrea, Serena, Riccardo, Andrea e Federica, il gruppo di operatori volontari che ci hanno accompagnato nelle ultime tappe del nostro documentario. Prima di accomiatarci, preparandoci a ospitare un altro gruppo di ragazzi, gli chiediamo una prima impressione avuta dal loro rapporto con Associazione Mosaico.

La puntata n.11 del nostro documentario ci porta a fare la conoscenza di un nuovo gruppo di giovani operatori di Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico. Anche loro ci raccontano le ragioni che li hanno motivati ad intraprendere questo percorso di crescita.

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